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La mozione in tema di Superbonus, approvata all’unanimità dal consiglio comunale dell’Aquila lo scorso 5 dicembre, al primo punto impegnava il Sindaco dell’Aquila a “costituire un tavolo permanente sul tema del Superbonus 110% applicato alla ricostruzione privata per promuovere modifiche normative da proporre concretamente al Governo centrale con la partecipazione del Sindaco della città di L’Aquila, l’Assessore alla Ricostruzione Privata, l’Assessore all’Urbanistica, i Presidenti delle commissioni consiliari competenti, il Dirigente del Settore Ricostruzione Privata, il Titolare USRA, e i presidenti di ANCE L’Aquila, ABI Abruzzo, Ordine degli architetti, Ordine degli ingegneri, Collegio dei geometri, Ordine dei periti industriali, Ordine dei geologi, Ordine dei dottori commercialisti”.

Sorvolando sul fatto che siano passati più di due mesi senza che sia stato dato seguito all’indirizzo espresso dall’assise comunale, alla luce della sconcertante decisione del Governo di bloccare definitivamente lo strumento della cessione del credito e di vietare l’acquisto del credito anche alle Pubbliche amministrazioni, ritengo indispensabile convocare con urgenza il tavolo in modo da poter analizzare le potenziali nefaste ricadute anche sul processo di ricostruzione e cercare eventuali possibili soluzioni. Avevo promosso questa azione, insieme ai colleghi presidenti della prima e della seconda commissione, convinto della necessità di rimarcare le peculiarità del nostro territorio e rivendicare attenzioni particolari. Quella del Governo Meloni è una decisione che rischia di mettere in ginocchio l’interno comparto edilizio nazionale, che assume però un significato davvero mortificante per un territorio impegnato più di altri nel processo di riqualificazione e di messa in sicurezza del patrimonio immobiliare e nel quale la stessa premier è stata eletta con un largo sostegno di tante imprese, professionisti e cittadini che adesso si sentono traditi.

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