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SULMONA – Alla Polizia aveva dichiarato che uno dei due rapinatori era stato con lui tutto il tempo tanto da non poter compiere il reato contestato. Ma per aver eluso le indagini e fornito l’alibi all’amico, responsabile dell’aggressione, un 54 enne del posto L.D.R., si è beccato ieri mattina la condanna del Tribunale di Sulmona a un mese di reclusione. I fatti risalgono all’agosto del 2013. Gli autori del brutale episodio, B.S. e C.M.,  furono traditi dalla ciabatta che uno dei due aveva lasciato per strada durante la fuga. Un particolare che la Polizia riuscì a cogliere, analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza, installate in un locale di via Avezzano, dove vittima e rapinatori avevano trascorso la serata. I due rubarono una collana d’oro, il cui valore si aggirava intorno ai 3.500 euro, a un 39enne di Sulmona, amico di entrambi, tentando di strappargli anche dei bracciali. Prima avevano bevuto insieme alla vittima per poi seguirlo e strappargli la collana nel buio dell’androne della sua abitazione di via Avezzano dopo averlo riempito di botte a tal punto da farlo finire in ospedale. Sia la vittima che gli aggressori erano stati anche ripresi dalle telecamere del sistema di sicurezza del locale dove i tre avevano trascorso insieme la serata. Per quell’episodio gli autori del gesto sono stati già condannati a quattro anni e sei mesi di reclusione dal Tribunale di Sulmona mentre ieri mattina si è chiuso uno dei procedimenti collegati a quella rocambolesca rapina. Sotto processo per favoreggiamento era finito il 54 enne L.D.R. assieme ad altre persone. Alcuni avrebbero minacciato la vittima per indurla a ritirare la querela mentre l’imputato ha fornito l’alibi a uno dei due rapinatori per scagionarlo ed eludere l’attività investigativa curata dalla Polizia in quell’estate di sei anni fa. Per il giudice del Tribunale di Sulmona l’accusa era fondata tant’è che per L.D.R è arrivata la sentenza di condanna a trenta giorni di reclusione.

Andrea D’Aurelio

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