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SULMONA – Perizie psichiatriche su alcuni imputati per accertare la capacità di intendere e volere al momento del fatto e perizie sulla documentazione video fornita dalla Procura e acquisita all’epoca dalla Guardia di Finanza. Il primo atto del processo sui furbetti del cartellino di Palazzo San Francesco si è svolto questa mattina in Tribunale davanti al giudice monocratico, Francesca Pinacchio. I legali difensori dei sei imputati hanno chiesto e ottenuto l’esame peritale sulle condizioni psichiatriche di tre dei sei dipendenti del Comune finiti sotto processo ma anche l’analisi sui video per verificare la correlazione con le contestazioni mosse. Il giudice ha incaricato il perito Mario Di Napoli che presterà giuramento il prossimo 3 dicembre mentre nell’udienza del 16 febbraio saranno ascoltati i primi testimoni del Pm. Si apre quindi il procedimento penale che inizialmente vedeva indagate 48 persone. In nove si presentarono davanti al giudice per le udienze preliminari che ha prosciolto due dipendenti ed ha accordato un patteggiamento. Quanto al filone contabile dell’inchiesta si attende ancora, dopo una lunga attesa, il verdetto della Corte dei Conti nei confronti di diciotto dipendenti comunali chiamati a risarcire le casse comunali per 275.584 euro , di cui 215 mila per danno all’immagine, 50.00 per danno da disservizio, 10.584 per indebita retribuzione, oltre a interessi, rivalutazione e spese di giustizia. Per il filone disciplinare pende il ricorso depositato dall’unico dipendente licenziato che sarà giudicato con rito Fornero. Il provvedimento disciplinare è stato impugnato perché notificato, secondo il ricorrente, fuori tempo massimo.

Andrea D’Aurelio

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