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SULMONA – Un mazzo di garofani rossi ai piedi del suo busto, nella villa comunale.

Così ieri pomeriggio è stato ricordato Carlo Tresca, il sulmonese che ha combattuto per i diritti dei lavoratori negli Stati Uniti, nel giorno dell’81° anniversario del suo omicidio.

Tresca, nato a Sulmona nel 1879, fu avvocato, giornalista, socialista e anarchico.

Emigrò in America nel 1904, dove divenne una figura di spicco del movimento operaio e antifascista. Fondò e diresse diversi giornali, tra cui L’Avvenire e Il Martello, e organizzò scioperi e manifestazioni in difesa dei lavoratori immigrati.

Fu anche un acerrimo nemico della mafia, che lo minacciò più volte.

La sua vita fu segnata da processi, condanne, arresti e attentati. Il 11 gennaio 1943, mentre si trovava a bordo della sua auto a New York, fu raggiunto da quattro colpi di pistola alla schiena.

Il suo assassino non fu mai identificato con certezza, ma si sospetta che fosse un sicario al soldo della mafia o del fascismo.

La sua memoria è oggi custodita dal Centro Studi e Ricerche Carlo Tresca, fondato a Sulmona nel 2004 da un gruppo di studiosi e appassionati.

Il centro si occupa di raccogliere e diffondere documenti, testimonianze e pubblicazioni sulla vita e le opere di Tresca, e di organizzare eventi culturali e didattici.

L’iniziativa, intitolata “Garofani Rossi per Carlo Tresca”, ha visto la partecipazione di rappresentanti del centro, dell’amministrazione comunale, di associazioni e cittadini.

Dopo aver deposto i fiori al busto di Tresca, sono state illustrate le prossime attività in programma, tra cui una mostra fotografica, una conferenza e una pubblicazione.

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