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CASTEL DI SANGRO – Vincono 5 milioni di euro al gratta e vinci, ma quando arriva il momento di riscuotere, le cose prendono una piega inaspettata. Ora sulla vicenda, che ha dell’incredibile, indagando i carabinieri. I fatti, come spiega il quotidiano Il Centro, risalgono al mese di maggio del 2022. La vicenda vede protagonisti due soci, un meccanico di 54 anni di Castel di Sangro e un 42enne di Roma. Insieme, decidono di impiegare 50 euro ciascuno, acquistando 4 biglietti gratta e vinci, ad un centro commerciale della capitale . Nel frattempo, uno dei due, il meccanico di 54 anni, è coinvolto in un incidente con la moto, che lo vede costretto per lungo tempo, a sottoporsi a cure mediche specifiche. La fortuna gli sorride ma il destino no. Per questo, dopo aver appreso della straordinaria vincita, Il suo amico romano, riscuote la somma, accontentando il meccanico, con l’apertura di un’officina, impiegando una somma di circa 350 mila euro. L’attività risulta intestata ad una società il cui legale rappresentante è il romano ma, all’interno, lavoravano il meccanico e altre due persone. Dopo circa quattro mesi, il 42enne avrebbe iniziato a chiedere al suo socio, una parte degli introiti dell’attività, per circa 6 mila euro al mese. Il 54enne, alquanto contrariato, risponde che non ci sono guadagni cosi alti. Passano altri mesi, fino a quando il 42 enne, si presenta insieme al suo avvocato e al commercialista,asportando tutta l’attrezzatura e licenziando i tre meccanici. Nonostante il 54enne avesse già vinto una causa legale precedente per questioni lavorative, ora si trova a dover affrontare nuovi problemi. Per questo ha presentato una denuncia ai carabinieri della Compagnia di Castel di Sangro, per appropriazione indebita, minacce e danni morali. Proprio ieri i militari sono intervenuti in officina dopo che il romano era tornato a Castel di Sangro per prendersi altri beni. “Ci sono anche vertenze in atto perché, quando sono stato licenziato, non ha versato quanto dovuto. Pensavo di aver esaudito in sogno, gestendo un’attività tutta per me. Ma così non è stato”- si sfoga il meccanico che ha fatto finire il caso sul tavolo della magistratura

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