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SULMONA – Non capita tutti i giorni di essere “scortati” sotto casa dalla Polizia. A titolo cautelativo evidentemente. I tre colpi sparati da un’arma ad aria compressa, contro la vettura in uso all’emittente televisiva di Onda Tv, non sono frutto di una ragazzata. Gli stessi inquirenti stanno battendo la pista della possibile intimidazione: un dispetto, un messaggio da veicolare, un avvertimento. Non si sa cosa. Quello che è certo è che si tratta di un gesto premeditato perché perpetrato nei confronti di un’auto che era parcheggiata di fronte la sede dell’emittente televisiva, con tanto di cartello. La stessa auto che ci porta e mi porta sul fronte della cronaca, per documentare fatti e avvenimenti, in maniera tempestiva ma anche rispettosa dell’essenzialità della notizia. Per questo è un colpo contro la notizia. Contro l’informazione. Contro l’emittente televisiva. Non una questione personale stando alle modalità utilizzate. I colpi sarebbero stati sparati intorno alle 19,45 a bordo di un’auto (ignota) che viaggiava da Pettorano in direzione Sulmona. Due colpi contro il lunotto posteriore del mezzo e un altro contro il montante. Ad accorgersi del “danno” è stata la titolare dell’emittente che ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine per capire l’entità della vicenda. Nel giro di poche ore sono intervenuti Squadra Volante del Commissariato Ps di Sulmona, Squadra Anticrimine, Polizia Scientifica e Squadra Mobile dell’Aquila. Non uno scherzo insomma. Gli operatori hanno provveduto a sequestrare e recuperare i tre bossoli in acciaio e ad esperire tutti i rilievi di rito. Si sta cercando anche di verificare l’eventuale copertura di telecamere private nella zona mentre nelle prossime ore saranno acquisiti gli articoli più significativi dell’ultimo periodo. Una brutta vicenda. Spiacevole e desolante. Soprattutto per chi, come me e come noi, è abituato ad operare sempre in maniera corretta e rispettosa pur stando ovunque. Troppo tempestivi direbbe qualcuno. Nemmeno il tempo che succede qualcosa. Ma non per questo meno corretti. Anzi. Vogliamo sperare che si tratti davvero di un caso isolato. Una parentesi da aprire e chiudere nello stesso momento. Mentre scrivo è notte. Una delle più buie. È complicato prendere sonno. Più facile immaginarsi la scena. Ma ho la certezza che la luce tornerà a brillare. D’altronde chi fa questo mestiere entra nelle case e nei cuori delle persone. So di non essere solo. Non siamo soli. Fu sera e fu mattina. Domani è un altro giorno. Andrea D’Aurelio

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