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SULMONA – Aveva ripulito le urne delle elemosine in Chiesa durante l’affidamento in prova, tornando in cella. Per il furto nella Basilica Cattedrale di San Panfilo, un 42 enne già noto alle forze dell’ordine per precedenti di droga e reati specifici contro il patrimonio, è finito l’altro giorno davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona per il processo che lo vede imputato per l’ipotesi di furto. Era l’11 settembre 2020 quando l’uomo si era recato nella Basilica non per devozione nè per chiedere la grazia ma per impossessarsi dell’offertorio raccolto nella comunità parrocchiale. Pochi spicci, ad onor del vero, che gli operatori della Squadra Volante del Commissariato gli trovarono in tasca, lungo la Villa Comunale, dopo aver svolto gli accertamenti nell’edificio di culto. Grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza installato in Chiesa, gli operatori di Polizia fermarono il 42 enne lungo la Villa poichè indossava gli stessi indumenti ripresi dalle telecamere. Il Tribunale di Sorveglianza revocò a quel punto l’affidamento in prova per emettere l’ordine di carcerazione vista la pena da scontare. Nei giorni scorsi l’uomo è tornato in libertà per aver saldato il suo conto con la giustizia. Resta però un processo da affrontare, quello del furto in Chiesa. Nonostante l’entità pressocchè scarsa non basterà un Padre Nostro.

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