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SULMONA – Un team dell’esercito è operativo da due giorni nel capoluogo di regione per dare manforte alla campagna vaccinale in atto ma un’altra squadra arriverà a breve in provincia dell’Aquila. Ad annunciarlo ai nostri microfoni è il Direttore della Prevenzione Asl, Domenico Pompei, che raccoglie la sfida della vaccinazione a tappeto, soprattutto quella che dovrà essere effettuata nei piccoli centri montani. E la provincia, con i suoi 108 comuni, ha un’orografia predisposta alle piccole comunità. Certo è che gli organici sono ridotti e provati. Ecco perchè è facile che l’esercito coadiuverà la Asl nella vaccinazione di massa. “Non appena la Regione Abruzzo ci darà l”ok noi andremo nei piccoli comuni con i team mobili e cercheremo di raggiungere tutta la popolazione, anche quella inferiore ai 60 anni”- interviene Pompei, secondo il quale la Asl 1 ha passato l’esame Figliuolo, il Generale che ieri è stato in visita in Abruzzo. Oggi e domani è il giorno del secondo open day che ha fatto registrare scarse prenotazioni per via della scelta del target. Ma il numero uno della prevenzione chiarisce che questa seconda tornata serve a chiudere il cerchio dei sessantenni per scalare con l’età. Da lunedì saranno aperte le prenotazioni per over 50 e le prime inoculazioni per questa categoria potrebbero partire dal 20 maggio.  Intanto dalla Asl è arrivata specifica disposizione di applicare la circolare sui tempi più lunghi di richiamo per i vaccini Pfizer e Moderna. Da ieri il sistema sta convocando gli utenti fino a 38 e 40 giorni. Ma qual è la ratio di dilazionare la seconda dose? “In questo modo guadagniamo un margine di tempo di venti giorni per somministrare la prima dose a più persone possibili, allargando la platea dei vaccinati. Come pure questa circolare ci consente di potenziare l’effetto del richiamo sulla prima dose”- sottolinea il Direttore della Prevenzione ricordando pure che la monodose Johnson e Johnson sarà inoculata molto probabilmente con il team mobile nei piccoli paesi e per quanti devono spostarsi rapidamente per recarsi all’estero. Infine dalla prevenzione arriva l’appello a reiterare i comportamenti prudenti della quotidianità. Perchè l’emergenza non è finita nè  il Covid si è preso una pausa.

Andrea D’Aurelio

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