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SULMONA – Non una festa come le altre ma la festa della Liberazione. È il primo 25 aprile senza il patriota, Gilberto Malvestuto, ultimo ufficiale della Brigata Maiella, recentemente scomparso. La sua assenza diventa più acuta presenza in questa festa poiché i valori della libertà e della pace non sono solo da rispolverare ma soprattutto da recuperare visto lo scenario di guerra dietro l’angolo. Com’era il 25 aprile a casa del partigiano? Come l’attesa ricorrenza veniva celebrata in famiglia? Lo racconta ad Onda Tg il nipote, Daniele Di Mascio:

“A casa nostra il 25 aprile è da sempre una grande festa, come Natale o Pasqua, come quei giorni in cui da piccolo sai che in ogni caso si farà qualcosa e da grande sai che è bene prendere un giorno di ferie. Anzi, a casa nostra quell’atmosfera di festa durava una settimana: iniziava il 17 aprile, con il compleanno di nonno, proseguiva con il Sentiero della Libertà e terminava il 25 aprile, con le celebrazioni ufficiali organizzate dalle varie Istituzioni. Se chiudo gli occhi, riesco ancora a provare quell’emozione genuina delle prime volte in cui ascoltavo mio nonno dal palco di Piazza XX o davanti al Monumento ai Caduti di Piazza Tresca. Lo guardavo con orgoglio, pensando di essere uno dei pochi bambini con il privilegio di avere in casa il proprio supereroe preferito. E guardavo con orgoglio ed emozione anche i suoi compagni, con il fazzoletto tricolore al collo, la schiena dritta e lo sguardo fiero di chi sa di essere stato dalla parte giusta della storia. Ricordo però che i discorsi di nonno, con parole sempre ponderate, sempre al posto giusto, sapevano trasformarsi anche in accuse veementi se, per appartenenza a certe correnti politiche, le Istituzioni dimenticavano o fingevano di dimenticare che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sull’antifascismo. Oggi è il primo 25 aprile senza nonno e la malinconia, non lo nego, è tanta. Nonno però mi avrebbe detto che non c’è tempo per la tristezza: ci sono ideali da difendere e da portare avanti e ci sono istinti sinistri da soffocare, come i recenti attacchi revisionisti perpetrati anche da alte cariche dello Stato.Oggi nonno mi mancherà, ma il 25 aprile è una giornata di festa, qualunque cosa accada”. Buona festa della Liberazione a tutti.

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