Il consigliere regionale Sandro Mariani, capogruppo di ‘Abruzzo in comune’, chiede che la Regione intervenga per disciplinare la validità dei tamponi privati inserendo un sistema online di refertazione evitando così il caos che si sta creando nelle scuole per un’applicazione disomogenea dei protocolli.
“Il grido d’allarme che da giorni arriva da famiglie e sindaci va tradotto in azioni urgenti. È un vero e proprio corto circuito – dichiara Mariani – Davanti ai sintomi le famiglie provvedono subito a effettuare tamponi ai figli, spesso privatamente, preoccupati dai tempi di attesa del sistema pubblico e non avendo mai ricevuto comunicazioni sull’invalidità di tali tamponi. In caso di esito positivo, i genitori avvisano la scuola che però, con positività riscontrata da una struttura privata, non attiva alcun protocollo, costringendo intere classi a continuare la didattica in presenza e ad attendere l’esito del nuovo tampone eseguito dalla Asl. Questa situazione – continua Mariani – rallenta le operazioni di tracciamento ed espone a un rischio maggiore di contagio. L’Anci Abruzzo ha già chiesto un incontro al presidente Marco Marsilio e all’assessore Nicoletta Verì per chiedere un rapido intervento sulle scuole. L’unico provvedimento che i sindaci possono adottare è la chiusura preventiva in attesa della conferma Asl secondo un principio di precauzione. Una situazione assurda – conclude Mariani – e l’immobilismo regionale è a un passo dal trasformarsi in una colpa graveâ€.
Intanto nel capoluogo sono stati aperte due postazioni mobili per effettuare i tamponi cosi come annunciato dal sindaco Biondi il quale, peraltro, è in auto isolamento per esser stato in contatto con un positivo. I due presìdi saranno localizzati a Bazzano, all’interno del Nucleo industriale, e a Preturo, nell’area dell’aeroporto e potranno effettuare complessivamente 100 tamponi giornalieri.
“Questa iniziativa – ha dichiarato il sindaco Biondi – cristallizza il grande sforzo che tutte le istituzioni del territorio stanno mettendo in campo per contrastare la diffusione del Covid-19. Ognuno per quanto di propria competenza Comune, Asl, Protezione civile, Carabinieri – ha proseguito il sindaco – stanno lavorando senza sosta per fornire una risposta alle esigenze della comunità .  Una collaborazione tra le istituzioni attiva da sempre che, in questi mesi di diffusione del coronavirus, ha trovato una positiva e proficua intensificazione, per individuare provvedimenti e iniziative finalizzati a sostenere le esigenze di un territorio che, nel giro di pochi anni, ha dovuto fare i conti con emergenze legate a calamità naturali e di natura sanitaria senza precedenti. Grazie al comandante Santantonio e ai suoi uomini, punti di riferimento quotidiani e indispensabiliâ€.
Intanto, stamane si era diffusa la notizia che l’Abruzzo da regione in fascia di rischio covid  “gialla†potesse passare a fascia “arancioneâ€, con ulteriori restrizioni alla mobilità dei cittadini e alle attività economiche. Di questo si è parlato ieri al summit tra il governatore Marsilio e i vertici della sanità abruzzese. In particolare, il governatore ha chiesto con decisione ai manager di mettere in campo ogni azione per aumentare i posti letto di terapia intensiva e di fare molta attenzione alla gestione e alla trasmissione dei dati sul contagio al Ministero: quest’ultima raccomandazione è stata formulata perché potrebbe portare come conseguenza l’inasprimento della condizione della Regione che nell’ambito della stretta decisa nel Dpcm che, entrata in funzione ieri sera, è stata inserita tra i territori con zona gialla. Un passaggio in zona arancione comporterebbe, oltre al coprifuoco serale, e i divieti già in essere, anche gli spostamenti in entrata e uscita dai confini regionali e da un comune all’altro, tranne che per motivi di lavoro, studio e necessità , che dovranno essere attestati con autocertificazione da presentare su richiesta. Ristoranti, bar e pasticcerie chiuderanno 7 giorni su 7, con asporto consentito fino alle 22.
A preoccupare sono soprattutto i numeri dei ricoveri, la pressione sugli ospedali che ieri si attestava a 468 pazienti ricoverati in terapia non intensiva e 42 in terapia intensiva.
Il presidente Marsilio continua ad affermare chiaramente che “L’Abruzzo è stata classificata come zona gialla, ma questo non ci deve fare stare più tranquilli. I reparti di Malattie infettive di fatto si sono esauriti, siamo già costretti da giorni a reperire spazi nei reparti di medicina, di geriatria e di pneumologia. Fino a un mese fa avevamo circa 2-3.000 casi positivi complessivi, ora siamo a 8mila. Abbiamo per fortuna la metà dei posti di terapia intensiva occupati, ma il numero di persone ricoverate è maggiore rispetto alla prima ondata di marzoâ€.
Sempre riguardo la situazione emergenziale, al carcere dell’Aquila è partito lo screening nei drive in con la collaborazione dell’Esercito e dei Carabinieri.
“La situazione alla Casa Circondariale dell’Aquila è seria ed in continua evoluzione di casi accertati positivi al contagio Covid 19, tra poliziotti penitenziari ed un’addetta mensa – si legge in una nota del sindacato Cgil -, per un totale di undici, tenendo anche conto di un considerevole numero di lavoratori posto in isolamento fiduciario. Già da alcuni giorni, CGIL e FP CGIL stanno rivendicando una dura e inarrestabile battaglia, inviando più esposti ed appelli alla Procura, ASL, NAS, Prefettura, Presidente Corte d’Appello, Sindaco ed Autorità politiche ed istituzionali varie, visto il possibile rischio focolaio all’interno del penitenziario aquilano che ha portato anche alla chiusura della mensa nei giorni scorsi, e poi successivamente essere riaperta. Solo grazie all’apprezzabile e scrupoloso interessamento istituzionale della Prefetta dell’Aquila, nonché dell’Amministrazione Penitenziaria, è stato avviato lo screening mobile in tre punti della Città . Solo così, finalmente, le lavoratrici ed i lavoratori potranno essere monitorati e si potranno scongiurare eventuali alterazioni nefaste per l’incolumità pubblica e penitenziaria- continuano i sindacalisti- non dimenticando quanto è accaduto nei mesi scorsi in diverse RSA e senza tralasciare il preoccupante numero di detenuti e personale vario contagiato in diversi carceri del Paese. L’apparato penitenziario generale del Paese è abbastanza vulnerabile, presentando già delle precarietà logistiche e strutturali, per cui necessita di una maggiore attenzione e salvaguardia sia per i detenuti che per gli addetti ai lavoratori, e pertanto continueremo ad essere sentinelle vigili per la tutela della difesa collettiva conclude CGIL e FP CGIL senza mezzi terminiâ€, conclude la Cgil.
