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SULMONA – Da ieri è scattata la chiusura di sette giorni per la mancata segnalazione dell’aggressione a colpi di accetta e per la presenza abituale di clienti pregiudicati nel locale, come accertato in tre occasioni nel corso dei controlli esperiti dal personale del Commissariato Ps di Sulmona. Ma contro il provvedimento emesso dal Questore dell’Aquila scatta il ricorso in Prefettura. A presentarlo, per il tramite del suo avvocato, è stato il titolare del bar sospeso dalla Polizia. “Non si può scambiare il locale per un’aula di Tribunale. Non è compito dei baristi controllare i pregiudicati nè siamo tenuti a conoscere i precedenti di polizia o i carichi pendenti dei singoli individui, tenendo conto che nessuna legge impedisce ai pregiudicati di entrare in un locale, salvo disposizioni specifiche che a noi comunque non vengono rese note”- osserva l’esercente, facendo pure notare che la nota lite con l’accetta si era verificata nello spazio esterno del locale e non all’interno. “Ho deciso di impugnare il provvedimento davanti al Prefetto prima, e se sarà necessario anche davanti al Tar, per una questione di principio perchè non si può demandare ai titolari di bar o locali il controllo e la repressione della pericolosità sociale di certi soggetti”- continua il barista. Intanto sul bar in questione è stato affisso il cartello di “locale chiuso su disposizione del Questore dell’Aquila” come stabilito dal provvedimento, resosi necessario secondo gli inquirenti per i controlli esperiti il 18 gennaio, il 24 febbraio e il 4 marzo. Il caso finisce ora sul tavolo del Prefetto mentre Procura e Polizia continuano ad indagare sul movente alla base della lite con l’accetta dopo aver deferito l’autore per lesioni personali aggravate e porto abusivo di arma atta ad offendere.

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