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SULMONA – Nataly Cordova Meneses, della classe terza d Linceo Linguistico di Sulmona, si è aggiudicata il premio dedicato a Teodora Casasanta, la donna originaria di Roccacasale uccisa assieme al piccolo Ludovico lo scorso anno dal marito uxoricida. Una sensibilità spiccata sul tema e un lavoro di gruppo, consistito nella ricerca della poesia nascosta dietro il testo già scritto, che hanno commosso la commissione istituita dal Comune e che fa ben sperare sull’inversione di rotta a partire dalle giovani generazioni. L’obiettivo del Comune di Sulmona, che oggi ha celebrato la sua prima iniziativa autonoma contro la violenza sulla donna, è proprio quello di entrare nelle scuole per scardinare la normalizzazione della violenza, cambiare approcci e paradigmi culturali sin dall’infanzia, ricostruendo il volto di una società civile. “Oggi abbiamo fatto rumore, movimento un corteo di cinquecento studenti in giro per la città. Abbiamo fatto rumore per Teodora, Ilaria e per le vittime di quest’ anno”- afferma Gianna Tollis, Presidente dell’associazione La Diosa dando l’idea della natura dell’evento. “Il prossimo passo sarà quello di entrare anche nella scuola primaria”- ha esordito la consigliera, Teresa Nannarone, dopo aver letto un testo di duemila anni fa che non si discosta dall’attuale concezione dell’uomo maltrattante che intende la donna come diritto di proprietà. Gli altri studenti premiati sono stati Aurora Corsetti del Liceo Classico Ovidio di Sulmona e Josue Lo Previte dell’istituto Patini di Castel Di Sangro terzo classificato. All’incontro hanno preso parte il sindaco della città, Gianfranco Di Piero, i sindaci di Roccacasale e Introdacqua, consiglieri e assessori del Comune di Sulmona unitamente alle forze dell’ordine. A consegnare i riconoscimenti Alfonsina Papa, mamma di Teodora. Se la violenza fa male e riduce anche alla morte, la battaglia contro la violenza fa ancora più rumore. Una chiara dimostrazione è arrivata dal flash mob di questa mattina e dal corteo che ha visto in prima linea gli studenti, ovvero le scuole. Una luce in fondo al tunnel.

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