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SULMONA – Un meccanismo di chiamata molto discutibile che non garantisce trasparenza e crea pure un grave nocumento per la salute. Ne è convinta la consigliera comunale di Introdacqua, Licia Mampieri, che l’altro giorno ha depositato un esposto presso la locale stazione dei Carabinieri riguardo il sistema di chiamata per la vaccinazione anti Covid riservata agli over 80. Lo scorso 26 gennaio la Mampieri si è prenotata sulla piattaforma regionale di riferimento per l’inoculazione del vaccino anti-Covid e a tutt’oggi non ancora viene contattata dalla Asl dell’Aquila che fissa di volta in volta gli appuntamenti. Il sistema adottato è quello delle zone di appartenenza, ovvero le chiamate per le aree geografiche di riferimento ( Sulmona, Avezzano, L’Aquila e Castel Di Sangro). Un meccanismo che ha messo in apprensione gli utenti, ovvero gli anziani, poiché il sistema di chiamata tra le zone di appartenenza sembra comunque legato alla sorte. Da qui l’esposto della consigliera. “Un meccanismo molto discutibile. Ho anche contattato l’assessore regionale, Nicoletta Verì. Sono qui a denunciare il fatto che, a causa di questo sistema non chiaro, non sono stata ancora sottoposta alla somministrazione del vaccino anti Covid, con grave pregiudizio per il mio diritto alla salute protetto dalla Costituzione”- osserva la Mampieri nella segnalazione che finisce sul tavolo dei Carabinieri. Intanto sul territorio si va verso un nuovo piano vaccinale. Domani (giovedì, ndr) la Asl si recherà negli ambulatori di Scanno e Pescasseroli per le cosiddette vaccinazioni distrettuali, ovvero per inoculare la dose agli anziani residenti in quella porzione di territorio. Al Palasport di Sulmona prosegue la vaccinazione anti Covid, con il Pfizer, per gli over 80 come pure in ospedale viene inoculato lo stesso vaccino per i sanitari che devono ancora ricevere la seconda dose. Per l’ambulatorio di Pratola, in attesa dello sblocco di AstraZeneca, si sta valutando se somministrare il Pfizer agli anziani ma il problema resta sempre quello delle dosi a disposizione. Finora non si è registrata alcuna reazione particolarmente grave per l’inoculazione dei vaccini come già rilevato. https://www.ondatv.tv/cronaca/astrazeneca-nessuna-reazione-grave-inoculato-anche-a-pratola-il-lotto-ritirato/ A fine gennaio solo un’operatrice sanitaria fu sottoposta ad alcuni accertamenti dopo la seconda dose del Pfizer per l’improvvisa caduta della pressione arteriosa. https://www.ondatv.tv/cronaca/operatrice-sanitaria-osservata-speciale-in-pronto-soccorso-dopo-la-seconda-dose/  Mentre nei giorni scorsi un 50 enne, dieci giorni dopo il vaccino Astrazeneca, si è recato nell’ospedale dell’Annunziata per una prestazione, scoprendo una flebotrombosi. Sta quindi svolgendo altri esami, presso altro nosocomio, per approfondire il caso.  https://www.ondatv.tv/cronaca/lotto-astrazeneca-trombosi-dieci-giorni-dopo-il-vaccino-accertamenti-su-un-sulmonese/?fbclid=IwAR3gG191mBw0DMwnTw8Xz863CXiJUYsFVPafJ-uW4J9bng3QuxANxgh6sRM Non si tratta di una reazione anomala. “Le trombosi possono manifestarsi in qualsiasi sede del corpo. Certo è che ci troviamo nella fase di sorveglianza. Per cui quando c’è un sospetto la segnalazione va fatta poi sarà l’Aifa a valutare il nesso causa-effetto”- spiegano gli operatori. Nessuna notizia da smentire quindi soprattutto perchè data, come le altre d’altronde, con equilibrio e correttezza. In una particolare circostanza storica questi due elementi dovrebbero essere alla base dell’agire quotidiano di tutti gli attori. Ma è necessario che ognuno guardi al suo lavoro e non a quello degli altri. Sforzandosi sempre di fare meglio.

Andrea D’Aurelio

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