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Paolo Di Pietro, 41enne fisioterapista della clinica Ini di Canistro e secondo allenatore della nazionale di parasnowboard parteciperà alle Paralimpiadi di Pechino, in virtù di una professionalità perfezionata in 20 anni di attività in una struttura di eccellenza: la clinica Ini di Canistro è convenzionata nella mono specialistica in ortopedia e riabilitazione con il sistema sanitario nazionale. La struttura marsicana fa parte del Gruppo nazionale, con diverse strutture nel Lazio, fondato dal compianto professor Delfo Galileo Faroni.

“Orgoglioso di portare il nome del Gruppo Ini nel mondo, in una competizione di prestigio”, afferma Di Pietro. “I ragazzi sono veramente in grandissima forma e quindi ci sono buone sensazioni e obiettive speranze per le gare olimpiche. Nell’ultimo periodo si sono allenati in modo intenso, e ottime risposte sono arrivate anche dalla Coppa del mondo in Canada. dove Jacopo Luchini ha conquistato nella disciplina del boardercross la medaglia d’oro, Riccardo Cardani quella di bronzo, con l’argento ad un altro italiano, Mirko Moro”.

Di Pietro è partito ieri assieme ai due campioni Riccardo Cardani e Jacopo Luchini, per le Paralimpiadi di Pechino 2022, che celebrerà l’inizio dei giochi il 4 marzo prossimo. Oggi a Pechino sono iniziati gli allenamenti in vista delle gare olimpiche. Di Pietro, è stato già al seguito della Nazionale parasnowboard alle Olimpiadi 2018 di Pyeongchang, in Corea del Sud, e dal 2013 collabora con la Fisip (federazione sport invernali paralimpici) partecipando alle Olimpiadi di Sochi 2014 oltre ad aver viaggiato per la Coppa del mondo tra Colorado, Canada, Finlandia, Olanda, Francia e Spagna. Assieme a Cardani, Luchini  e gli altri atleti paralimpici che terranno alta la bandiera dell’Italia a Pechino 2022, è stato ricevuto il 23 dicembre a Roma dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Di Pietro sottolinea: “Il  mio ruolo di fisioterapista, ma anche di secondo allenatore, è quello di garantire lo stato ottimale di salute degli atleti nella fase di preparazione, e quello di aumentare le performance, nella giornata di gara. Determinante è dunque lo scarico muscolare, attraverso trattamenti di terapia manuale. E da questo punto di vista importante è stato per me lavorare dal 2003 alla Ini, una eccellenza nella chirurgia ortopedica e nella riabilitazione”.

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