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SULMONA – Un incremento evidente e vertiginoso delle dipendenze dall’uso del telefono, un isolamento sociale che assume contorni seri e preoccupanti e la crescita dei disturbi mentali tra adolescenti. Gli effetti della pandemia e dei vari lockdown, più o meno restrittivi che si sono avvicendati negli ultimi tre anni, cominciano a farsi sentire sui minori e sulle figure professionali e istituzionali, chiamate a fronteggiare le varie problematiche con strumenti specifici e precisi. Se n’è parlato l’altro giorno, nel convegno svoltosi all’auditorium del Centro pastorale diocesano, dedicato proprio al contrasto dell’abuso sui minori e alla loro tutela. L’esigenza di fare rete sull’argomento, tra istituzioni, sanitari e forze dell’ordine, è diventata un’urgenza tant’è che è stato definito il cronoprogramma per addivenire al protocollo d’intesa tra gli addetti ai lavori. Il patto sarà formalmente siglato a febbraio al termine di una raccolta di criticità e osservazioni. La regia è della diocesi di Sulmona-Valva che recentemente ha attivato uno sportello dedicato proprio ai minori come ha ricordato il vescovo, Michele Fusco, intervenuto nel convegno unitamente a Don Gianluca Marchetti (Dottore di Diritto Canonico, membro del Consiglio di Presidenza del Servizio Nazionale Tutela Minori, Cancelliere della Curia di Bergamo e Direttore del Servizio Diocesano Tutela Minori di Bergamo), alla Dott.ssa Tatiana D’Ambrogio (Neuropsichiatra Infantile presso il Servizio Territoriale di Neuropsichiatria Infantile di Sulmona del Dipartimento di Salute Mentale della ASL 1 L’Aquila- Avezzano- Sulmona) e alla Dott.ssa Arianna Sirolli (Psicologa-psicoterapeuta del Servizio Territoriale di Neuropsichiatria Infantile di Sulmona del Dipartimento di Salute Mentale della ASL 1 L’Aquila- Avezzano- Sulmona). Presenti anche il Capitano della compagnia dei Carabinieri di Sulmona, Toni Di Giosia e il Vice Questore aggiunto, Stefano Bortone nonché Dirigente del locale Commissariato, entrambi in prima linea per gestire le richieste di aiuto. Un osservatorio importante si è confermato l’ospedale di Sulmona, chiamato non solo a diagnosticare ma anche a gestire e segnalare, specie nei casi di più delicati. Ripartire dall’ascolto è fondamentale ma non si può più agire divisi o da solo. Da qui la necessità di una rete istituzionale e di un protocollo specifico. Per la tutela dei minori.

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