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Non accennano a placarsi i venti di guerra nel territorio ucraino stante un’invasione delle forze armate russe iniziata già da febbraio scorso, e mentre in tutta Italia si moltiplicano le manifestazioni per chiedere di cessare il conflitto fra le parti in causa, non si fermano le manifestazioni di solidarietà, in particolare a favore della popolazione dell’Ucraina duramente colpita ogni giorno da bombardamenti militari ed attacchi missilistici. Ecco che così il Gruppo Comunale volontari Protezione civile di Pettorano sul Gizio, non nuovo per iniziative di aiuto, sostegno e assistenza a chi è in difficoltà, dopo aver già effettuato a primavera scorsa molteplici raccolte di indumenti ed oggetti che potevano essere d’aiuto soprattutto agli ucraini sfollati dal proprio paese per fuggire dalla guerra, è scesa nuovamente in campo con un altro progetto atto a far convogliare all’interno dell’ex edificio scolastico di Vallelarga materiale utile. In particolar modo in questa occasione è stato chiesto, tramite anche un accattivante volantino affisso in più punti della Valle Peligna, e girato su gruppi what’s up oltre che tramite web, piatti, bicchieri, posate, stoviglie, materassi, reti, coperte, cuscini, lenzuola e materiale di ogni genere a lunga conservazione. Tramite volantino è anche possibile trovare i numeri di alcuni volontari della Protezione civile di Pettorano sul Gizio in modo da contattarli ed attivare un eventuale ritiro a domicilio per i materiali maggiormente pesanti. L’iniziativa si chiama ‘Aiutiamo l’Ucraina’. Il punto di raccolta all’ex edificio scolastico di Vallelarga rimarrà aperto ogni mercoledì dalle 15 alle 17 fino al prossimo 30 novembre, ma come detto ci sarà modo, tramite contatto con i volontari della Protezione civile di Pettorano sul Gizio, di poter effettuare un recupero degli oggetti piu’ingombranti con appuntamenti fissati ad hoc. Insomma dalla Valle Peligna parte per l’ennesima volta un gesto di solidarietà, vicinanza ed assistenza verso la popolazione ucraina, in avvicinamento stavolta al durissimo e difficile periodo invernale, per creare un lungo filo rosso fra i due territori, e non abbandonare, ma anzi supportare, chi da ormai molti mesi si trova a fronteggiare terribili momenti delle proprie vite. Un cuore che batte all’unisono con la volontà sempre piu’forte e la speranza della cessazione al piu’ presto di questo tragico conflitto.

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