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Una complessa operazione investigativa che ha visto coinvolte le forze dell’ordine tra Campania, Puglia e Abruzzo ha permesso di disarticolare un gruppo criminale dedito all’illecito stoccaggio di rifiuti solidi, prevalentemente provenienti dai comuni della provincia di Caserta, in siti all’aperto o all’interno di capannoni industriali reperiti nella provincia di Foggia e di Chieti. I rifiuti misti, classificabili come scarti della raccolta differenziata sono stati scaricati e ammassati in capannoni industriali oppure accatastati in un’area recintata con muri alti oltre 4 metri, allo scopo di evitare che la discarica abusiva fosse visibile dalla pubblica strada. Tre persone sono finite in carcere e tre i divieti di dimora. Le attività investigative nel tempo hanno permesso il sequestro in Abruzzo di due discariche abusive di rifiuti speciali non pericolosi, realizzate all’interno di due capannoni. Il primo nella zona industriale di Vasto in provincia di Chieti, di circa 1.250 metri quadrati, dove i carabinieri nell’ottobre 2018 si sono imbattuti in un muro di 1.500 tonnellate di eco-balle alto 6 metri, maleodoranti, in cui erano compattati rifiuti misti, prevalentemente contenitori e imballaggi anche di sostanze pericolose. La ricostruzione economico – patrimoniale dei beni e delle disponibilità riconducibili ai soggetti facenti parte dell’organizzazione, ha permesso di evidenziare un “profitto” illecito – in termini di costi di smaltimento in discarica non sostenuti dall’organizzazione – di oltre 1,6 milioni di euro e di chiedere all’autorità giudiziaria l’emissione di un decreto di sequestro dei beni mobili ed immobili oltre alle liquidità bancarie e finanziarie nella disponibilità del gruppo criminale.

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