banner
banner

POPOLI – Non vede le figlie da un anno nonostante il provvedimento del tribunale che glielo consente. Lo sfogo-denuncia arriva da un imprenditore di Popoli, finito sotto inchiesta per maltrattamenti in famiglia. Le accuse a suo carico non gli impediscono di incontrare le due bambine ma, nonostante il via libera dei giudici, ciò non è avvenuto. Dal 17 aprile dello scorso anno, da quando la moglie lo ha denunciato per maltrattamenti, che lui continua a negare, si sono improvvisamente interrotti i rapporti con le figlie che sono state allontanate e trasferite in “struttura protetta”, “strappate dal giorno alla notte, letteralmente, non solo dal padre, ma da tutto il contesto affettivo e relazionale di provenienza” per dirla con le parole dell’imprenditore che chiede ai giudici di poter incontrare le due bambine. “Abbiamo depositato diverse istanze – spiega l’avvocato Maria Lucia Rotondi , difensore dell’uomo – al fine di garantire un riavvicinamento che in diverse sedi è stato comunque riconosciuto quale diritto prioritario delle minori, rappresentando invece il trascorrere del tempo un pregiudizio per  le loro esigenze affettive e di crescita in generale. Il mio cliente (ndr) ha aderito pedissequamente ai percorsi cosi come richiesti dal Tribunale quale condicio sine qua non per il ripristino dei rapporti, essendo confermata la sua idoneità genitoriale. Ciò nonostante la situazione non è mutata. Da ultimo abbiamo richiesto con una istanza urgente la fissazione di udienza per la predisposizione di un progetto di riavvicinamento con le figlie, ammonendo il servizio sociale di competenza ad attivare gli incontri. Ad oggi l’ istanza non è stata attenzionata, come quelle pregresse in cui il padre ha implorato di poter almeno fare gli auguri di compleanno o di Natale  alle loro bambine con una telefonata o videochiamata“. “Siamo sicuri”- aggiunge il legale- “che le indagini confermeranno l’assoluta innocenza del mio assistito, il quale continua a rimanere a disposizione della magistratura per proteggere le figlie da questo impasse. Questo è il motivo principale per cui il padre non si arrende, per portare avanti la loro esigenza di tutela”.

Lascia un commento