La Regione Abruzzo non esprime contrarietà al gasdotto Snam. Ed è subito dura protesta degli ambientalisti. “Il dato più significativo della riunione odierna indetta dal Governo per l’autorizzazione del metanodotto Snam Sulmona – Foligno, è stato il “si” di Marco Marsilio. Il parere favorevole all’opera è stato espresso da un funzionario regionale su mandato ufficiale del presidente della Regione. Marsilio, dopo l’autorizzazione dell’AIA e la scorsa riunione dell’ 11 maggio, ha finalmente gettato la maschera ed è uscito completamente allo scoperto mostrando tutto il suo disprezzo verso i cittadini e le istituzioni. È di appena due giorni fa la lettera aperta dei consiglieri regionali Pietrucci, Paolucci e Scoccia, con la quale si chiedeva a Marsilio di ribadire il no precedentemente espresso all’unanimità nelle delibere degli Enti istituzionali (Comuni, Provincia e Regione) . Ma con il si di stamattina del rappresentante della Regione, su espressa decisione di Marsilio, tutto è stato buttato via come carta straccia e, con questo tradimento, sono stati cancellati 15 anni di lotta contro un’ opera totalmente inutile e disastrosa per il nostro territorio e per l’intero Appennino centrale” affermano i comitati cittadini per l’Ambiente. “La posizione assunta dal Presidente Marsilio è di estrema gravità; non solo è vergognosa sul piano etico-politico ma è anche illegale. Infatti, nessun atto è stato adottato dal Consiglio regionale che sia diverso da quelli votati fino ad oggi, tutti contrari e tutti approvati alla unanimità. Così come non c’è stata nessuna consultazione con i Comuni i quali – come ha fatto presente il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero – hanno la titolarità del territorio e la responsabilità della salute e della sicurezza dei cittadini. L’Italia non è una “Repubblica delle banane”. Un Presidente di Regione non può permettersi di calpestare impunemente le regole dello Stato democratico. Per questo porteremo il caso all’attenzione della Magistratura. I rappresentanti di Snam e del Governo, in perfetta sintonia, hanno sostenuto che con la guerra in Ucraina c’è la necessità di reperire nuovi fonti di approvvigionamento di gas da sostituire a quello russo e che pertanto occorre realizzare il metanodotto Sulmona Foligno e l’intera Linea Adriatica di 430 chilometri. Affermazione, questa, smentita dallo stesso Ministro Cingolani il quale alcuni giorni fa ha dichiarato pubblicamente che già sono state trovate fonti alternative. Del resto è notorio che la rete di trasporto interna del metano è largamente sovradimensionata rispetto al fabbisogno nazionale. Quindi la tesi della Snam è priva di ogni fondamento. La verità è che alla Snam & soci non importa se l’opera è utile o meno. A loro interessa il budget dei lavori : ben 2 miliardi e 338 milioni di euro che pagheranno i cittadini attraverso la bolletta energetica” ricordano gli ambientalisti. “In merito allo studio sismico sull’intero tracciato del metanodotto il Presidente dell’INGV Carlo Doglioni ha confermato che sarà fatto, ma… dopo il rilascio dell’autorizzazione. Tesi che è stata fortemente contestata dal Comune di Sulmona (presente in video conferenza , oltre che con il sindaco Di Piero, anche con gli assessori Di Nisio e D’Andrea). Lo studio è fondamentale ed è propedeutico al rilascio dell’autorizzazione. Sarebbe assurdo realizzarlo dopo. A questa ferma presa di posizione del Comune di Sulmona si sono associati i sindaci di Pratola Di Nino e di Navelli Federico e il consigliere Maurizio Proietti in rappresentanza della Provincia dell’Aquila, i quali hanno ribadito il loro no all’opera. Alla riunione ha preso parte anche Luciano D’Alfonso in qualità di presidente emerito della Regione Abruzzo. D’Alfonso ha rimarcato la necessità dello studio sismico da parte dell’INGV in ragione dell’estrema fragilità del territorio abruzzese. Da parte del Governo è stato annunciato che, come previsto dalle norme vigenti, sarà indetta una terza ed ultima riunione. Dopo di che il Governo assumerà le necessarie determinazioni” conclude il comitato.