SULMONA – “Tutti gli alunni e tutti gli studenti stanno facendo sacrifici, ma pian piano stanno regredendo, soprattutto nei sogni e nelle relazioni. L’ istruzione è una priorità , assumete insegnanti , dividete le classi dieci per ogni sezione e soprattutto a Sulmona, pensate alla struttura che dovrà accoglierci, non fatelo passare in secondo piano. La scuola è tuttoâ€. Lo sfogo-denuncia arriva dalla maestra Luna, insegnante di scuola primaria sulmonese, che sul suo profilo facebook ha scritto una lettera aperta al premier Giuseppe Conte e al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Dopo l’esperimento della didattica digitale bisognerà pensare a come far ripartire la scuola, dall’asilo e dall’infanzia, soprattutto in una città come Sulmona dove la sicurezza degli edifici resta il vero obiettivo da raggiungere. La maestra sostiene che la didattica a distanza, seppur adottata in un tempo di emergenza, non può durare in eterno. “Sono da sempre una sostenitrice delle nuove tecnologie , le usavo in classe, come supporto , ma non sostituiscono in nessun modo la scuola , quella vera, che posa le sue basi su relazioni e i confrontiâ€- scrive la maestra- “è stata un’emergenza avete ragione , ci siamo attivati, i genitori a cui davvero va un’aureola ce la stanno mettendo tutta , sono lì ogni giorno, ogni minuto a sostenerci e supportarci per fronteggiare insieme questo momento, tra uno ‘sclero generale’ e un dai oggi è andata beneâ€, ma in realtà niente va bene. Quei visetti stanchi dietro uno schermo, stanchi di una lezione di cui chiuso lo schermo probabilmente non ricorderanno nulla, di bambini completamente isolati, perché la lezione a distanza non può essere inclusiva, perché il sostegno è fatto di conquiste giornaliere sul campo, di spiegazioni mirate dell’insegnante ( che avviene, ma in una chat e da soli )â€. Poi l’appello ai “grandi†che decidono e programmano. “Prima di far riprendere il calcioâ€- continua l’insegnante- “prima di pensare alla stagione estiva ( sacrosanta non fraintendete ) , pensate alle scuole. A quei bambini su cui la nostra società deve puntare per il futuro, ai bambini della scuola dell’infanzia che in quel luogo acquisiscono le fondamentali regole dello stare insieme, a quelli della scuola primaria soprattutto a chi deve iniziare la prima elementare .Come faranno a imparare a tenere la matita in mano e a leggere? Ai ragazzi delle scuole medie e superiori a cui si sta chiedendo di sacrificare l’età più bella , perché oltre alle lezioni sono pieni di compiti da svolgere , senza poter avere la possibilità di uscire sul balcone a prendere un po’ d’ariaâ€. Una lettera che fa riflettere. Perché passata l’emergenza si torna alla realtà .
Andrea D’Aurelio