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SULMONA –  Sarà inaugurato ad ottobre il laboratorio teatrale per gli utenti del Centro Diurno Psichiatrico “Giuliana Fapore” di Sulmona, esistente nel Dipartimento di Salute Mentale – ASL1 Abruzzo. un’iniziativa promossa dall’Associazione “Meta” nell’ambito del progetto “Teatro Maria Caniglia – Teatro di Produzione”, attraverso la quale si intende affermare i valori formativi, inclusivi e terapeutici del linguaggio teatrale. L’operazione dà seguito agli obiettivi del Sulmona Teatro Festival – Teatro Corto, in scena nel cortile di Palazzo San Francesco la scorsa estate, che ha visto la sentita partecipazione di gran parte delle compagnie e associazioni teatrali sulmonesi e con i cui incassi sarà finanziato il laboratorio teatrale. A condurre le attività formative nel Dipartimento di Salute Mentale sarà l’attore e regista Mario Massari, che ha già conosciuto gli allievi durante un incontro preliminare e che curerà anche la performance finale del corso. “Gli operatori e gli utenti del nostro centro diurno esprimono grande entusiasmo per l’avvio del progetto teatrale in collaborazione con il Teatro “Maria Caniglia” di Sulmona. Ormai da diversi anni utilizziamo l’attività teatrale quale potente strumento di riabilitazione psicosociale. L’obiettivo è superare lo stigma: grazie all’incontro e all’avvicinamento con la propria comunità di appartenenza in ruolo diverso da quello di “malato”, si favorisce il superamento del pregiudizio verso la malattia mentale» commenta la dott.ssa Alessandra Cottone, responsabile del Centro Diurno “Giuliana Fapore”, che prosegue: «Essere integrati nel progetto condotto da Patrizio Maria D’Artista per il Teatro di Sulmona, per noi costituisce già di per sé un risultato sul piano dell’accoglienza e dell’inclusione sociale; siamo certi che rappresenti solo l’inizio di una proficua collaborazione che contribuirà ad avvicinare mondi solo apparentemente diversi”. Soddisfatto Patrizio Maria D’Artista, direttore artistico del progetto “Teatro Maria Caniglia – Teatro di Produzione”, che commenta: «L’iniziativa che prende il via nel Dipartimento di Salute Mentale costituisce una componente preziosa del progetto che stiamo portando avanti, poiché rafforza la nostra idea di teatro come forma di riscoperta del sé e delle proprie potenzialità, oltre che come mezzo di inclusione e coesione sociale e, soprattutto, strumento di dialogo tra le numerose e preziose realtà del nostro territorio».

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