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SULMONA – Lo hanno accusato di aver rubato gas dal contatore dell’abitazione di proprietà di Rocca Pia ma lui in quella casa “abbandonata” non ci metteva piede da almeno dieci anni. L’incredibile vicenda giudiziaria che ha visto protagonista D.F., 53 enne domiciliato a Sulmona, si è chiusa l’altro giorno con l’assoluzione da parte del giudice monocratico del Tribunale, per insufficienza delle risultanze probatorie, ovvero perché il fatto non sussiste. L’uomo era finito sotto processo per furto aggravato, il 21 luglio 2014, dopo che i Carabinieri della stazione di Pettorano sul Gizio denunciarono quel furto di gas e la manomissione del contatore in Procura. Stando al quadro accusatorio, al 53 enne veniva contestato di essersi impossessato di 700 mc di gas, al fine di trarne profitto, per un valore di circa 700 euro, sottraendoli alla società Mediterranea, soggetto gestore del servizio di erogazione gas nel comune di Rocca Pia. Ma non è tutto. All’uomo veniva contestata l’aggravante d aver agito con violenza sulle cose consistita nella manomissione del contatore mediante la rottura di un sigillo di plastica e di aver commesso il fatto su cose esposte alla pubblica fede, essendo il contatore collocato nella parte esterna del muro perimetrale del suo edificio di residenza. Il 53 enne ha dovuto quindi affrontare il processo, dimostrare che quella casa era rimasta per anni abbandonata, esibire le bollette a “quota zero” per dimostrare che quel furto era stato compiuto a sua insaputa. Per l’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Margiotta, è arrivata quindi l’assoluzione perché manca la prova della manomissione in quanto non risiedeva in quella abitazione e soprattutto il contatore era posto in un luogo dove poteva essere manomesso da chiunque. Un episodio che in un piccolo paese tenne banco. Ma il “ladro di gas a sua insaputa” si è preso la rivincita in Tribunale.

Andrea D’Aurelio

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