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SULMONA – “E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà”. Le parole di Fabrizio De Andrè ha fatto da filo conduttore al gesto dimostrativo messo in scena questa notte nelle piazze di Sulmona e Raiano da attivisti anonimi. E’ una sorta di installazione artistica, in forma di protesta silenziosa, che riprende l’iniziativa già messa in campo in altre piazze italiane e abruzzesi. Mani che affogano per simboleggiare i morti in mare, i richiedenti asilo affogati tra le onde di un mare che avevano affrontato in cerca di un futuro migliore. Un colpo d’occhio che non è passato inosservato e che la città di Sulmona si è ritrovata davanti questa mattina, al suo risveglio, nella centralissima piazza XX Settembre. Più di 50 mani sul selciato per lanciare il grido di dolore contro il decreto di sicurezza varato dal governo pentaleghista. Non solo una coreografia ma un gesto per rispondere con l’amore all’indifferenza, proprio nella festa degli innamorati. In quella piazza, il giorno del comizio del Vice Premier Matteo Salvini, saltava all’occhio anche lo striscione antirazzista dell’avvocato sulmonese, Teresa Nannarone, che riprendeva le parole del sommo poeta Ovidio “Empio è colui che non accoglie lo straniero”. Stesso risveglio anche per Raiano.

Andrea D’Aurelio

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