SULMONA – Folgorazione per una scarica elettrica a media tensione da 15mila volt. E’ questo il responso dell’esame autoptico, eseguito nel pomeriggio dall’équipe medico legale dell’Università di Siena, guidata dal professor Stefano Benvenuti, coadiuvato dal tecnico Marco Doretti, sul corpo di Marco Del Cimmuto, l’operaio di 33 anni originario di Pescocostanzo e molto conosciuto in città . Tra sessanta giorni arriverà il responso, la certezza è che l’operaio è deceduto a seguito della folgorazione per una scarica elettrica a media tensione da 15mila volt. Di più, tuttavia, potrà dire l’informativa della Asl, attesa tra pochi giorni, che ricostruirà nel dettaglio la dinamica dell’incidente sul lavoro. Sul caso indaga la Procura di Arezzo per omicidio colposo. Sono cinque gli avvisi di garanzia notificati dal pm Andrea Claudiani e riguardano i tre amministratori, al responsabile e al preposto alla sicurezza della ditta Asla, di Lama dei Peligni (Chieti), l’azienda per la quale lavorava il 33enne .Gli accertamenti dei Carabinieri di Monte San Savino e quelli della magistratura dovranno chiarire se si è trattato di fatalità e imprudenza o se ci sono responsabilità come omissioni e negligenze delle figure preposte alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Stando a una prima ricostruzione dei fatto il 33 enne sarebbe stato ‘sfiorato’ dai cavi dell’alta tensione del vecchio palo che con i colleghi doveva sostituire in un campo. I sanitari intervenuti subito sul posto erano riusciti a far ripartire il suo cuore andato in arresto cardiaco. Ma tutti gli sforzi sono risultati vani. L’uomo trasportato all’ospedale di Siena è deceduto senza riprendere conoscenza: i danni fatti al suo fisico dalla violenta scarica elettrica erano troppo gravi. Marco lavorava per una ditta di un consorzio che opera sulla linea Enel. Al vaglio degli inquirenti ci sono le manovre eseguite e le dotazioni in uso per l’intervento di sostituzione dei pali. Da giorni intanto, a Pescocostanzo e Sulmona, non si parla d’altro. Una tragedia che è piombata addosso alle due comunità come un fulmine a ciel sereno, lasciando nel più completo sconforto soprattutto gli amici di una vita, molti di Sulmona, che stanno ricordando Marco in ogni modo sui social. Resta il ricordo di una persona per bene, dall’animo altruista con un grande cuore che purtroppo ha cessato di battere per un terribile scherzo del destino ma il suo sorriso continuerà a vivere perché nemmeno la fatalità lo può spegnere. E l’ultimo gesto nobile è quello che è stato deciso nelle ultime ore: la donazione degli organi.
Andrea D’Aurelio