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SULMONA – Sono attesi per i primi giorni della settimana entrante i responsi del primo prelievo svolto dal servizio di prevenzione Asl sul quartiere delle case Ater dove si sono verificati, in momenti storici diversi, due casi di legionella in una palazzina. Il responso delle analisi affidate alla Arta servirà agli addetti ai lavori per chiarire e individuare l’origine della contaminazione, sgomberando il campo da ogni dubbio. Il “giallo” del nesso comune, che potrebbe legare il primo caso rilevato sulla donna attualmente ricoverata e in condizioni pressocchè buone e il secondo, scoperto sulla 64 enne deceduta nella giornata di venerdì, riguarda la sostituzione della caldaia. Un’ipotesi che al momento non viene del tutto scartata dagli addetti ai lavori nè dai diretti interessati che hanno incaricato un legale per seguire gli sviluppi della vicenda e per gli eventuali accertamenti. L’unica spiegazione possibile potrebbe essere il contagio avvenuto per inalazione. Ma il batterio potrebbe essersi annidato anche nelle tubature con un ristagno d’acqua, terreno fertile per la legionella. Per questo il responso delle analisi, eseguite in due tranche, diventa fondamentale per ricostruire il quadro. Per l’Ater si tratta di un fenomeno circoscritto e contenuto. “Il problema ha riguardato due singoli appartamenti, tra l’altro in momenti storici diversi, e non l’intera palazzina, il che lascerebbe pensare che si tratti, per fortuna, di casi individuali e quindi isolati. Naturalmente, fatti salvi gli accertamenti in corso. Però, la situazione mi sembra sotto controllo e circoscritta, comunque aspettiamo i risultati delle analisi che la Asl ha affidato all’Arta per capire meglio e dare il nostro contributo in sinergia con le altre istituzioni in termini di interventi e prevenzione”- ha dichiarato il Presidente Ater della provincia dell’Aquila, Isidoro Isidori, al termine del sopralluogo a sorpresa svolto ieri nelle palazzine. “In particolare, è emerso che la problematica riguarda due alloggi che sono collegati direttamente alla rete idrica comunale. In questi insediamenti abitativi, infatti, non ci sono vasche di accumulo che servono tutti i condomini. Ribadiamo che siamo vicini agli inquilini sempre nel rispetto di competenze e norme”- conclude Isidori. Intanto il quartiere piange la parrucchiera Luciana Pantaleo che non è riuscita a sopravvivere agli strascichi della legionella e del Covid. La salma sarà trasferita domani, dal Policlinico Umberto I di Roma alla Casa Funeraria Caliendo Salutari mentre le esequie saranno officiate martedì. Una tragedia che merita il massimo rispetto e silenzio, lo stesso che dalla mattinata di ieri si respira nel quartiere. L’ironia della sorte vuole che, proprio in concomitanza dei funerali dell’amica e vicina di casa, nella stessa giornata potrebbe essere dimessa dal locale nosocomio la prima contagiata dalla salmonella, un ex operatrice sanitaria, in via di guarigione. La donna aveva accolto il bacillo nel mese di settembre tanto da essere costretto al ricovero presso le malattie infettive dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti. Qui è stata curata con terapia specifica fino al trasferimento a Sulmona, resosi necessario per lo svolgimento di un intervento. La degenza ospedaliera è in dirittura di arrivo. Ogni tanto una buona notizia.

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