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PETTORANO SUL GIZIO – E’un bilancio estremamente positivo quello che fa Milena Ciccolella, proprietaria e chef del ristorante ‘Il Torchio’ di Pettorano sul Gizio, quasi una decina di giorni dopo Ferragosto, data che per il mondo della ristorazione e della ricettività in generale, segna sempre quello di un primo bilancio dell’estate che si sta trascorrendo. Un periodo quest’anno mai così anomalo perché preceduto da un durissimo e assai pesante lockdown, e con un’emergenza Coronavirus tutt’altro che passata. “Non voglio tracciare giudizi affrettati pero’ al momento le cose sono andate in maniera piu’ positiva di quello che ci aspettassimo-racconta Milena Ciccolella-. Sotto il Covid eravamo tutti un po’ depressi per come sarebbe potuto andare l’estate, si parlava che si sarebbe riaperto direttamente a settembre, ed invece è stato giusto riaprire a giugno. Lentamente ci siamo abituati a queste nuove normative, noi ci siamo attenuti ai distanziamenti e a tutto quello che ci hanno imposti i decreti. Le persone si sono adattate a questo nuovo stile di vita, e ci sono state tantissime presenze all’interno e all’esterno del nostro ristorante, piu’ di quello che ci aspettavamo. Sara’ stato forse per merito del clima che è stato magnanimo, quantomeno nelle nostre zone, ma abbiamo fatto un ottimo Ferragosto e speriamo di continuare con questo trend”

Quanto il rapporto di amicizia e di legame affettivo con i vostri clienti vi ha aiutato in questa fase? Quanto anche il poter sfruttare lo spazio aperto di Piazza Zannelli a Pettorano vi ha dato un ulteriore spinta in questa fase?

“Sicuramente sì su entrambe le questioni. All’inizio c’è stata la voglia dei clienti abituali di venirci a salutare e a darci coraggio, facendo un’operazione proprio di incoraggiamento e di forza che ci hanno trasmesso le loro presenze. Il fatto che ci fosse da parte loro la voglia di venirci a salutare e a chiederci come erano andate le cose è stato piu’ di offrire un servizio di ristorazione. Inoltre poi sull’alto numero di presenze avute da noi ha sicuramente contribuito la location di fronte al nostro locale, ovvero il cortile di Piazza Zannelli. Abbiamo potuto sfruttare la massimo tale spazio, rendendo come sempre il piu’ possibile speciale ed ampia la nostra offerta, con tavoli dove cenare ma anche divano e sedie per la zona aperitivi. Insomma i clienti hanno potuto godere e potranno farlo fino a fine estate di un posto magico come l’area di fronte al nostro ristorante che ormai è conosciuta ed anche sui social molto apprezzata e ambita”.

Sono della settimana scorse le nuove norme varate dal governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus con l’imposizione di uso di mascherine all’aperto, dalle 18 alle 6 del mattino successivo, nelle zone all’esterno dei locali pubblici. Lei che ne pensa?

“A noi poco cambia con queste nuove imposizioni perché i nostri clienti già prima dovevano indossare la mascherina una volta alzatesi da tavola, e poi stiamo provvedendo noi da tempo a verificare che ci sia sempre il giusto distanziamento. L’importante è che si rimanga seduti quando si sta usufruendo del pranzo o della cena. Secondo me quello che ha deciso il governo nelle scorse ore è giusto perché era così anche prima, solo che ad un certo punto abbiamo dimenticato le regole che ci erano state imposte e c’è stato un abbassamento della guardia da parte di tante persone. Noi al lavoro la mascherina la dobbiamo sempre mettere, a prescindere dall’orario, e questo obbligo che arriva dallo Stato va a garanzia e tutela nostra e di tutte le persone che vogliono uscire, e ci tutela in qualche modo, ricordandoci che il problema emergenza Coronavirus è tutt’altro che superato”

In queste ore il Napoli è in ritiro a Castel di Sangro? Che legame c’è fra Pettorano ed il popolo partenopeo?

“Siamo pronti ad aspettare il Napoli ed i suoi tifosi a braccia aperte. Le presenze dei napoletani nella nostra zona, già sempre molto alta, puo’ aiutarci nei prossimi giorni a prolungare la nostra estate lavorativa. Il popolo partenopeo ci adora, ha un legame fortissimo con questa parte d’Abruzzo, con le sue tradizioni e costumi, ed inoltre i piatti che prepariamo sono sempre molto graditi: dalla polenta agli arrosticini, fino alla ricca selezione di dolci o alle crustole. Il fatto che il Napoli venga da queste parti suscita entusiasmo e grandissimo calore e da’ forza a noi perché sappiamo di essere ben voluti da loro”

Lei ha da poco aperto un’altra attività chiamata ‘Non solo miele’, in piazza Garibaldi a Sulmona. Perche’ investire in questo momento in un negozio, quando molti in realtà hanno paura anche solo di riaprire post lockdown?

“Questo è un progetto che nasce già dal 2016. E’ una passione quella delle api condivisa con una mia amica, con un avvicinamento al mondo dell’apicoltura. Nel periodo del lockdown da Covid abbiamo riflettuto molto ed abbiamo pensato che nei momenti di difficolta’ sono i beni primari ad avere la meglio perché sono quelli a cui non si puo’ rinunciare: penso al latte, alla farina, l’acqua, lo zucchero e perché no, anche il miele. In questo periodo la riscoperta delle cose biologiche, fatte bene, e questa necessità di avere un nuovo contatto con la natura, ci ha portato ad una riflessione approfondita. Abbiamo così pensato che fosse il momento giusto per iniziare questa attivita’. Abbiamo aperto questo negozio che non vende solo miele, da qui il nome ‘Non solo miele’, ma anche prodotti derivati dall’attività di apicoltura: prodotti parafarmaceutici di propoli e miele, creme per le mani, caramelle per la gola, succhi di frutta, e quant’altro, fino al miele che è un antibiotico naturale, la pappa reale, il polline, che aumento le difese immunitarie, e danno tanta energia. Via gli integratori alimentari che detesto e con cui ho avuto brutte esperienze, e mangiamo piu’ polline”

Il negozio quindi che finalita’ avra’?

“La volonta’ di trasmettere certe informazioni, oltre a vendere una serie di prodotti tipici. Noi selezioniamo i migliori prodotti del territorio, presi dalle migliori aziende, e vogliamo venderli attraverso una nostra scelta precisa. Stiamo anche aumentando il numero di famiglie di api, e quindi in futuro l’obiettivo è di creare un nostro marchio con i nostri prodotti, dunque un nostro marchio ed il nostro miele. La nostra è una sorta di scommessa sul territorio perche’ in un momento in cui uno pensa alla decrescita, noi invece stiamo pensando e investendo sulla crescita”.

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