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SULMONA – Otto anni, undici mesi e sei giorni. Tanto è passato da quando i cancelli del De Nino-Morandi, lo storico edificio dei ragionieri e geometri di via D’Andrea, si sono chiusi per i presunti lavori sbagliati post sisma. Da allora, nonostante impegni e passaggi burocratici, non si è ancora riusciti ad avviare i necessari lavori di ristrutturazione per riaprire la scuola. La gara, la cui pubblicazione era stata annunciata per il corrente mese, resta ferma al palo. Dalle verifiche svolte si è appreso che gli uffici provinciali attendono il trasferimento dei fascicoli da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche che la Provincia, nel 2017, aveva chiamato in causa come soggetto attuatore per poi fare un passo indietro con l’era Caruso. L’operazione è stata eseguita solo digitalmente ma per la Provincia, spiegano gli addetti ai lavori, non è ancora possibile pubblicare la gara poichè il passaggio di consegue risulta incompleto. Eppure il Consiglio Provinciale aveva deliberato la variazione di bilancio di ulteriori 200 mila euro. “Una situazione paradossale e incommentabile. Sono passati nove anni. Non uno o due. Da quando la scuola è rientrata a Sulmona, un anno fa, nessuno si è mosso più del dovuto per sbloccare la situazione sulla sede storica”- commenta il comitato di Franco D’Amico che torna alla carica. Il progetto esecutivo redatto dalla Promedia s.r.l., attende che il secondo lotto venga realizzato secondo le più moderne tecnologie e materiali disponibili, prevedendo la demolizione e nuova posa in opera di muri perimetrali, pavimentazioni, infissi e impianti, per una struttura sicura e all’avanguardia. Il costo dell’intervento comporta una spesa complessiva di 4 milioni e 900 mila euro e sarà concluso in 540 giorni lavorativi, ovvero in poco meno di due anni. Ma sei mai si comincia anche settembre passerà.

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