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SULMONA – “Non tornare indietro, ma potenziare le strutture di eccellenza nel settore sanitario come volano di sviluppo e garanzia di servizi sanitari di qualità complementari a quelli pubblici. Questo territorio non può permettersi la perdita di ulteriori posti di lavoro, ma deve rilanciare”. E’ quanto afferma il sindaco Annamaria Casini che interviene nella questione della Casa di cura sulmonese San Raffaele. “Il San Raffaele, che rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello regionale e nazionale nell’ambito della ricerca e dell’assistenza riabilitativa, opera tutt’oggi nell’ambito del cod.56 (riabilitazione intensiva) e rappresenta l’Unità Spinale di riferimento dell’intera regione Abruzzo. Oggi paradossalmente rischia il depotenziamento dei servizi con gravi conseguenze sia per il complessivo sistema sanitario locale che per il livello occupazionale del territorio”- fa notare la Casini che lancia l’appello al governo regionale “affinchè abbia il coraggio di operare, con un atto di responsabilità verso questo territorio, per potenziare l’attività di questa struttura sanitaria, proprio negli ambiti in cui il San Raffaele rappresenta un’eccellenza e possiede professionisti e know-how di riconosciuto livello che non possiamo rischiare di disperdere. Mi riferisco proprio alla riabilitazione intensiva (cod.56), all’alta specialità riabilitativa (cod.75) e alla ricerca come ulteriore area di sviluppo”. Intanto Fp Cgil e Cisl Fp avviano le procedure di raffreddamento davanti al prefetto per la proclamazione dello stato di agitazione dei dipendenti della clinica San Raffaele e criticano lo scatto in avanti della Uil Fpl. I due sindacati, inoltre, ammoniscono a non strumentalizzare la vicenda del taglio del personale in campagna elettorale. Ieri la Uil aveva strappato un incontro all’assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci. “In una vertenza di questo tipo – che vede a rischio sia i posti di lavoro di 14 lavoratori qualificati e professionali che conseguentemente pone un grave pregiudizio in capo alle rispettive famiglie, sia specifici servizi sanitari essenziali rivolti ai cittadini – non è necessario fare fughe in avanti semplicemente per apparire e darsi visibilità, ma è necessario fare azioni concrete per salvaguardare i livelli occupazionali e garantire servizi all’utenza”- tuonano da Cgil e Cisl.

Andrea D’Aurelio

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