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SULMONA – Lesioni personali aggravate dall’uso dell’arma e porto abusivo di arma atta ad offendere. Sono queste le ipotesi di reato che la Procura della Repubblica di Sulmona contesta ad un 50 enne residente in città per la lite con l’accetta che si è verificata lo scorso venerdì nella centralissima piazza Garibaldi. Il magistrato di turno presso il Tribunale di Sulmona ha aperto un fascicolo sulla vicenda, dopo aver preso in carico l’informativa redatta dagli operatori del Commissariato, che si stanno occupando del caso. Il 50 enne è stato deferito all’autorità giudiziaria ed iscritto nell’apposito fascicolo, aperto nell’ultimo piano del Palazzo di Giustizia, dopo aver consegnato spontaneamente alla Polizia l’arma utilizzata per l’aggressione. Probabilmente una forma di collaborazione con gli inquirenti, soprattutto in fase di valutazione di eventuale misura cautelare. L’indagato, sentito informalmente, avrebbe riferito di essere stato offeso precedentemente dal 31 enne e di aver reagito in difesa del figlio che sarebbe stato minacciato, in modo grave, dalla persona offesa all’interno di un bar. Una reazione istintiva, con l’accetta alla mano, per dare una “lezione”. Erano circa le 18 dello scorso 24 febbraio quando i due si erano ritrovati nei pressi di un locale della centrale piazza. Prima una lite accesa. Poi si è passati alle minacce di morte fino a quando il 50 enne avrebbe afferrato l’accetta, colpendo con quattro fendenti il giovane. A separarli ed evitare il peggio ci hanno pensato gli avventori, dal momento che il caso è stato segnalato solo in un secondo momento alle forze dell’ordine. La dinamica dell’episodio è stata ricostruita con dovizia di particolari grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate in piazza. Gli operatori di Polizia sono quindi riusciti ad identificare i due soggetti e hanno acquisito il referto del 31 enne, rilasciato dal locale pronto soccorso, che ha rimediato una lesione alla tibia, giudicata guaribile con una prognosi di dieci giorni. Necessaria l’applicazione di due punti di sutura. Il giovane era stato accompagnato in ospedale dagli inquirenti e dal proprio legale ai fini della refertazione e della tutela della propria salute, viste le modalità dell’aggressione. Il caso è quindi finito sul tavolo della Procura che ha iscritto sul registro degli indagati il 50 enne per le determinazioni del caso.

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