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CASTEL DI SANGRO. “Sono racconti fantasiosi di cui non ero a conoscenza”. Così Samanda De Luca, avvocato del 42enne romano M.D.D., annuncia querele sull’intricata vicenda della vincita da 5 milioni di euro, messa a segno dal suo assistito e da P.A., un meccanico 54enne residente a Castel di Sangro. De Luca, che cura alcune pratiche al suo cliente romano, resta sorpresa della vincita al gratta e vinci. “In tanti anni che conosco il mio cliente non ho mai avuto notizie del genere, tanto che ne sono venuta a conoscenza dai giornali. Quelle del meccanico sono illazioni prive di qualsiasi fondamento giuridico. Ammesso che ci sia stata una vincita così cospicua e che questa sia stata fatta con il mio assistito, il tutto va dimostrato. Per il momento parlerei di vincita fantasiosa o addirittura fantasma. Con il mio cliente procederemo ad una denuncia per diffamazione, dal momento che la vicenda sta avendo un’esposizione e un risalto importante”- annuncia l’avvocato al quotidiano Il Centro. Intanto il 54enne, che aveva denunciato il suo ex socio per minacce e appropriazione indebita, è stato ascoltato nella caserma dei carabinieri di Castel di Sangro che stanno indagando sul caso. Sono due i fascicoli aperti dalla procura della repubblica di Sulmona. Il primo è scaturito dalla denuncia di parte presentata dal meccanico e l’altro riguarda la vincita milionaria. I militari vogliono andare a fondo sulle modalità di registrazione, verifica e incasso dalla somma. I fatti risalgono al maggio del 2022. I due soci ed amici avevano deciso di impiegare 50 euro ciascuno, acquistando 4 biglietti gratta e vinci, in un centro commerciale della capitale . Nel frattempo, uno dei due, il meccanico di 54 anni, era rimasto coinvolto in un incidente con la moto. Impossibilitato ad uscire di casa, toccò al romano verificare e riscuotere la somma. Tuttavia il 42enne accontentò il meccanico, con l’apertura di un’officina, investendo 350 mila euro. L’attività fu intestata ad una società il cui legale rappresentante era il romano ma, all’interno, lavoravano il meccanico e altre due persone. Dopo circa quattro mesi, il 42enne iniziò a chiedere al suo socio, una parte degli introiti dell’attività, per circa 6 mila euro al mese. Il 54enne, alquanto contrariato, rispose che non si arrivava a guadagni cosi alti. Dopo circa 4 mesi il romano si presentò con il suo avvocato e il suo commercialista nell’officina per licenziare i tre dipendenti, compreso l’amico meccanico, e per portare via gran parte dell’attrezzatura. L’altro giorno il secondo atto ma all’arrivo sul posto del 42enne, ha fatto seguito l’intervento dei carabinieri, chiamati in causa per gestire la delicata situazione. Per il meccanico “è tutto riscontrabile con documenti alla mano”. Mentre per l’avvocato del 42enne si tratta di un racconto campato in aria. Saranno le indagini a fare chiarezza. Andrea D’Aurelio

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