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 Mi hanno segnalato che all’Ospedale San Salvatore circolano questi cartelli, è surreale che un’unità operativa venga chiusa per ponte. Mi fanno notare che i cartelli sono senza firma e autorizzazione della direzione sanitaria. Detto ciò, quando l’opposizione in Comune e in Regione cerca di istituire un dialogo sulla condizione della sanità in questo territorio si mette tutto a tacere. È arrivato il momento di chiedere risposte a chi amministra ormai Regione e Comune da anni e del perché sulla sanità aquilana si investe sempre meno rispetto agli altri capoluoghi abruzzesi, non è questione di campanilismo. L’ospedale si scontra con difficoltà e carenze per responsabilità di Marsilio e Company, come per esempio:

1. Liste d’attesa lunghissime. Chi può permetterselo usufruisce della sanità privata

2. Carenza di personale 

3. Per l’emergenza Covid alle ASL sono stati assegnati 58 milioni di euro a Pescara, 48 milioni di euro a Teramo, 48 milioni di euro a Chieti e solo 19 milioni di euro a L’Aquila. Dal fondo sanitario invece Pescara 23 milioni, Teramo 25 milioni, Chieti 13 milioni, L’Aquila 1 milione. Tutto ciò costringe al solo risparmio, dal punto di vista delle strutture, dei macchinari e del personale

4. Durante la pandemia è stato realizzato il Covid Hospital a Pescara, mai utilizzato interamente ma che servirà a creare un DEA di II Livello che molto probabilmente non spetterà a noi

5. Sui 410 milioni per l’edilizia sanitaria la Regione si dimentica L’Aquila 

Tutto questo avviene nel silenzio di Liris, Imprudente e Biondi. Qualcuno le riposte dovrà pur darle o è sempre colpa di “chi c’era prima”?

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