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SULMONA – Due anni e sei mesi di reclusione, più il risarcimento della parte civile e il pagamento delle spese processuali. È questa la pena comminata dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, ad un 59 enne di Sulmona, finito alla sbarra per il reato di maltrattamenti in famiglia. Secondo quanto emerso in fase di indagine si è appreso che, con condotta pressocchè sistematica ed abituale, dal 2010 al 2017, l’imputato avrebbe maltrattato la sua ex moglie con continue offese, vessazioni ed aggressione verbali, in presenza dei figli minori all’epoca dei fatti. Uno di questi, oggi maggiorenne, ha confermato le accuse davanti al giudice anche in riferimento all’episodio contestato del 13 febbraio 2017 quando l’uomo, in stato di alterazione per abuso del vino, si sarebbe denudato davanti alla prole minorenne. Lo stesso, nel corso delle dichiarazioni spontanee, si è difeso spiegando che era stato cacciato dalla camera da letto e aveva sistemato il letto in cucina. Letto poi che sarebbe stato rimosso dai suoi congiunti. Una ricostruzione che non è servita a smontare il castello accusatorio. Il giudice ha infatti lo ha condannato alla pena di due anni e sei mesi di reclusione più i risarcimenti alla parte civile, rappresentata in giudizio dall’avvocato, Alessandro Margiotta.

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