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SULMONA – Giudizio immediato, senza passare per l’udienza preliminare, per il 44 enne sulmonese che fu allontanato lo scorso luglio dalla casa familiare per i presunti e abituali maltrattamenti alla moglie. La Procura della Repubblica ha citato in giudizio l’imputato, ritenendo solido e definito il castello accusatorio. Il processo si è formalmente aperto l’altro giorno davanti al collegio giudicante del Tribunale. Secondo l’imputazione il 44 enne avrebbe posto in essere condotte prevaricatrici nei confronti della consorte, alla presenza delle due figlie minori, tramite violenze fisiche (schiaffi), psicologiche, ingiurie e minacce. “Se mi lasci ti ammazzo. Prima le nostre figlie e poi te. In ospedale non ti riconoscerà nemmeno tua madre”- avrebbe detto l’indagato, presentando anche richieste di denaro necessario a comprare sostanza stupefacente di cui è assuntore, omettendo di contribuire adeguatamente al mantenimento delle figlie. Il tutto, sempre secondo Procura e Polizia che si è occupata del caso, in un arco temporale che va dal 2011 all’11 giugno 2022, ovvero il giorno della lite, che ha portato l’autorità giudiziaria ad allontanarlo dalla casa familiare con il divieto di avvicinamento alle persone offese, tuttora in essere nonostante il ricorso al Tribunale del Riesame. Un quadro accusatorio che la difesa del 44 enne, rappresentata dall’avvocato Alberto Paolini, ritiene completamente artefatto. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia era stata prodotta documentazione che attesta l’inesistenza della tossicodipendenza da parte dell’uomo, come si evince dalla certificazione Asl che mette nero su bianco la completa assenza dei livelli droganti. Era stato inoltre depositato il foglio matricolare dell’Inps attraverso il quale si attesta che l’indagato ha sempre lavorato e si trova in stato di disoccupazione da gennaio 2022. Per la Procura il castello delle accuse è solido al punto da essere sostenuto in giudizio, senza il filtro dell’udienza preliminare. Con la riforma Cartabia sono state calendarizzate le udienze. La sentenza sarà pronunciata il prossimo 28 giugno.

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