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ALFEDENA –  Botte, offese, avance sessuali e maltrattamenti nei confronti della moglie e delle tre figlie minorenni. Vent’anni di violenza in famiglia che hanno portato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, a fissare il giudizio immediato per un 63 enne di Alfedena, finito alla sbarra come uomo e padre padrone. Una brutta storia di violenza domestica che, secondo l’accusa, sarebbe andata dal 2003 fino al 16 marzo 2022 quando, a seguito dell’ennesima condotta vessatoria, la sua ex coniuge aveva chiesto aiuto ai numeri di emergenza. Non un amore ma un diritto di proprietà che l’imputato aveva sostanzialmente assunto verso la consorte e le tre figlie minorenni, contro una delle quali, nel novembre 2015, gettò una padella di olio bollente in volto, tanto da rendere necessarie le cure ospedaliere per le lievi ustioni riportate dalla prole. Un escalation senza fine che, dopo un lavoro di supporto, ha indotto la donna a riprendersi la sua liberà a denunciare tutto a Carabinieri e Procura. Il 63 enne era finito prima in carcere e poi ai domiciliari, dai quali era evaso per fumare una sigaretta in strada, stando sempre all’accusa. Il processo per maltrattamenti, si è appreso in questi giorni, si trova nella fase istruttoria dopo l’apertura formale. Per l’altro, quello per evasione, bisognerà attendere le determinazioni del giudice all’esito dell’udienza pre dibattimentale.

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