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CASTEL DI SANGRO – Manca il medico nell’ospedale di Castel Di Sangro e la prestazione sanitaria, una risonanza magnetica prenotata per un uomo del posto, viene annullata. L’ennesimo disservizio che balza alle cronache conferma la sistematicità dei problemi riguardanti la sanità ospedaliera che continua a fare i conti con una grave e cronica carenza di personale oltre che con un sistema organizzativo e programmatico che spesso lascia a desiderare. Il malcapitato, nei giorni scorsi, ha bussato alle porte del Tribunale per i diritti del Malato per denunciare il caso che segue la sfilza di segnalazioni sulla risonanza magnetica. Nell’ultimo periodo la prestazione sanitaria è stata negata a quattro pazienti peligni perchè troppo in “carne” per entrare nel macchinario del nosocomio sangrino. Così non solo bisogna sperare di essere in forma per la “risonanza su misura” ma si corre il rischio di scontrarsi con la solita carenza di risorse umane come è accaduto al sulmonese in questione che ora è costretto ad attendere chissà quanto tempo prima di sottoporsi alla prestazione sanitaria in un’altra data. “Sembra che il disservizio rientri nella normalità. Sembra essere diventata un’abitudine. Ma è possibile che l’azienda non riesce ad organizzarsi e a programmare?”- si chiede Catia Puglielli dal suo Tribunale per i diritti del Malato. Alla faccia delle visite e delle passerelle. L’utenza continua a pagare di persone i problemi concreti della sanità, quelli che dai “piani alti” non vedono o fanno finta di non vedere.

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