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SULMONA – Manca un placet relativo alla relazione geologica per lo svolgimento dei lavori di ristrutturazione del De Nino-Morandi di Sulmona, i due istituti che da nove lunghissimi anni non trovano pace. L’incredibile scoperta sarebbe emersa nel corso della ricognizione svolta in Provincia dopo il passaggio di consegne, ancorché incompleto, del Provveditorato alle Opere Pubbliche che era stato designato soggetto attuatore nel 2017. La gara annunciata per gennaio deve fare i conti con il vulnus della documentazione e della burocrazia. Una situazione a dir poco paradossale per la popolazione scolastica, con gli studenti che nei giorni scorsi si erano resi protagonisti di un’assenza di massa e per il comitato, presieduto dall’ex docente, Franco D’Amico. A confermarlo nei giorni scorsi è stato il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso. Non solo un problema di incompletezza del passaggio di consegne ma una relazione mancherebbe all’appello. Una “campana” che, negli anni, non si cola. Il progetto esecutivo redatto dalla Promedia s.r.l., attende che il secondo lotto venga realizzato secondo le più moderne tecnologie e materiali disponibili, prevedendo la demolizione e nuova posa in opera di muri perimetrali, pavimentazioni, infissi e impianti, per una struttura sicura e all’avanguardia. Il costo dell’intervento comporta una spesa complessiva di 4 milioni e 900 mila euro e sarà concluso in 540 giorni lavorativi, ovvero in poco meno di due anni. Ma nel frattempo gara e lavori continuano a slittare. Ed è così che sono passati nove anni, quasi un decennio, senza alcun risvolto su quella scuola dove sono cresciute intere generazioni. Senza pace e sempre in attesa

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