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SULMONA – Via libera alla messa in sicurezza per Palazzo Mazara. La Giunta Comunale di Palazzo San Francesco ha approvato il progetto da 400 mila euro che prevede interventi specifici in alcuni punti dello storico edificio, principalmente sul vano scala e sulle murature accessorie, al fine di superare l’inagibilità. L’amministrazione comunale conta di poter tornare a fruire dell’immobile per la prossima primavera, almeno delle cosiddette zone strategiche: primo piano, saletta e terrazzo. “Stiamo trovando la strada per reperire altri fondi per una riqualificazione funzionale dell’immobile. Nel frattempo, con questo intervento, la struttura tornerà sicura ed agibile”- spiega il vice sindaco, Franco Casciani. Lo storico palazzo nobiliare è stato sede fino al 9 gennaio 2017 del Centro regionale dei beni culturali e degli uffici della presidenza del consiglio di Palazzo San Francesco, che si trova di fronte. Poi incuria e abbandono hanno preso il sopravvento sulla struttura, dichiarata inagibile dopo il sisma di Amatrice, che ha colpito anche alcune zone dell’Umbria e delle Marche, facendo tornare la paura anche in Abruzzo. Tanto da spingere i dipendenti a interessare la Protezione civile per verificare la tenuta statica del palazzo, secondo loro messa a rischio da quelle crepe sorte dopo le ultime scosse in Centro Italia. I tecnici della Protezione civile decretarono all’epoca l’inagibilità del palazzo, con gli uffici che vennero trasferiti nell’ex caserma Pace. Tra infiltrazioni, guano di piccioni e abbassamento del livello del tetto, l’immobile ha rischiato seri problemi in termini di conservazione negli ultimi anni tant’è che sono numerose le battaglie legali intraprese al riguardo. Palazzo Mazara nasce dalle rovine del sisma del 1706, esattamente da un vecchio edificio del ’500. Architettura e decorazioni del complesso risalirebbero alla seconda metà del Settecento. Un documento notarile certifica l’esistenza del palazzo nel 1748 di proprietà dell’antica famiglia nobiliare sulmonese. La cultura artistica napoletana è ravvisabile in una planimetria del palazzo che illustra l’ideazione di una scalinata a 3 rampe, non più realizzata per motivi economici, mentre dopo qualche anno venne costruita la fontana, attualmente collocata su un terrazzo, dove prima c’era un giardino pensile su via Peligna. 

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