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SULMONA – Era finito sotto processo per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale ma l’altro giorno, per Antonio De Simone di 54 anni, è arrivata la sentenza di assoluzione da parte del Tribunale di Sulmona perché il fatto non sussiste. L’uomo, noto alle forze dell’ordine, era accusato di aver rivolto espressioni ingiuriose a due agenti di Polizia, etichettandoli con vari epiteti e di essersi opposto ad un atto legittimo attraverso delle minacce. “Bastardi, so dove abitate, vi brucio sia la macchina che le vostre case” avrebbe detto l’imputato ai poliziotti per poi, non avendo con se i documenti, rifiutarsi di salire sulla vettura di servizio per essere accompagnato negli uffici del Commissariato di via Sallustio. Il castello accusatorio è caduto nel corso del processo, celebrato con rito abbreviato condizionato alla perizia, come richiesto dall’avvocato difensore, Alberto Paolini. Per il perito incaricato dalla Procura De Simone era capace di intendere e volere al momento del fatto come pure di stare in giudizio ma è stato accertato che le espressioni riferite ai poliziotti sono state pronunciate prima della richiesta dei documenti e non in seguito e in ragione dell’atto d’ufficio. Da qui la tesi difensiva di Paolini che ha portato all’assoluzione con formula piena dell’imputato. Quanto al reato di oltraggio De Simone aveva chiesto scusa agli agenti operanti per addivenire all’estinzione del reato come previsto dalla legge.

Andrea D’Aurelio

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