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SULMONA – Duecento euro di multa, spese processuali a carico e risarcimento di oltre 3 mila euro alla persona offesa. E’ questa la pena comminata dal giudice del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, a G.F, 58 enne di Bugnara, già dipendente della Di Nino Trasporti, per il reato di minaccia. L’uomo, ex dipendente dell’azienda, aveva impugnato davanti al Tribunale ordinario la sentenza di condanna emessa dal giudice di Pace di Sulmona. Oggi il giudice monocratico ha rigettato l’appello e ha confermato in toto il provvedimento oggetto dell’inchiesta. Secondo l’accusa l’imputato, comunicando con un suo ex collega di lavoro, avrebbe minacciato a Piero Di Nino un ingiusto danno dicendogli “hai visto cosa ho combinato ai Di Nino? E questo è solo l’inizio perché continuerò fino alla fine”. Un’affermazione che, alla luce delle vicende pregresse, ha destato una grande preoccupazione per l’imprenditore Di Nino, ex datore di lavoro del 58 enne. Di Nino ha temuto per la propria incolumità e per la propria attività aziendale, in considerazione delle precedenti accuse del suo ex sottoposto, rivelatesi poi infondate. Il riferimento è all’altro procedimento per calunnia, per il quale l’imputato è stato condannato nel 2018 alla pena di due anni di reclusione, quando accusò Di Nino di averlo minacciato e vessato per il solo fatto di essere un rappresentante sindacale. Di avergli dato in uso un vecchio e sporco camion e di essere stato spintonato fuori dall’azienda di famiglia, assieme alla figlia Antonella. Tutte accuse destituite di ogni fondamento come ha messo nero su bianco prima il Tribunale e confermate in Appello e poi definitivamente in Cassazione. Oggi la sentenza di condanna per minaccia che conferma il provvedimento del giudice di pace. Piero Di Nino è stato assistito in giudizio dalla figlia Antonella.

Andrea D’Aurelio

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