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SULMONA – Anche i familiari del 91 enne di Sulmona Claudio Di Buccio, morto lo scorso 21 aprile nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila dopo essere risultato positivo al Coronavirus, hanno presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Sulmona, nei confronti della clinica San Raffaele, per l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Si allarga l’inchiesta condotta dalla magistratura che al momento indaga per pandemia colposa, in riferimento al focolaio che si accese nella struttura sanitaria, che ora ha ripreso a pieno regime tutte le attività, superando quel terribile momento. Il fascicolo è stato aperto contro ignoti. Si tratta della terza denuncia presentata in Tribunale, dopo quella depositata dai familiari di una delle infermiere che rimase contagiata e dai familiari dell’anziano di Prezza, anche lui deceduto nell’ospedale aquilano, dopo la degenza in clinica. Alle tre denunce va aggiunto anche l’esposto presentato a suo tempo dal sindacato Nursind. L’anziano sulmonese era stato colpito da ictus lo scorso 25 febbraio fino a quando, avendo bisogno di riabilitazione, dopo il ricovero presso l’ospedale di Avezzano, fu preso in carico nella clinica, proprio a ridosso del lockdown. L’anziano, che inizialmente si era ripreso, risultò positivo al virus e fu trasferito al nosocomio aquilano dove il suo cuore cessò di battere. La morte sarebbe subentrata per alcune complicanze e per un quadro clinico pregresso già critico. Ma la famiglia, per il tramite degli avvocati Alessandro Margiotta e Armando Valeri, ha voluto comunque denunciare il caso in Procura. Alla magistratura il compito di tirare le somme su una vicenda delicata.

Andrea D’Aurelio

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