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SULMONA –  E’ stato rinvenuto in stato di incoscienza nella camera da letto della sua abitazione trascorse 24 ore esatte dall’inoculazione della terza dose del vaccino anti Covid. Per la morte di Umberto Angelone, 83 enne sulmonese,  è stata inoltrata apposita segnalazione all’Agenzia del Farmaco (Aifa) come atto dovuto, vista la breve distanza temporale intercorsa tra il decesso,  che si è verificato nell’abitazione dell’anziano, e la somministrazione della dose booster. L’episodio si è verificato nei giorni scorsi in città. L’83 enne si era recato nell’hub vaccinale assieme alla sua consorte. Dopo l’inoculazione della terza dose non avrebbe avuto alcuna conseguenza, nemmeno le reazioni più comuni nella casistica, fino all’evento avverso che risale al giorno successivo. Secondo i sanitari non ci sarebbe alcuna correlazione tra la morte e il vaccino vista l’età dell’anziano e il suo quadro clinico con le pregresse patologie, seppur non particolarmente gravi. Per questo non è stata svolta l’autopsia ma l’azienda sanitaria, per gli accertamenti del caso, ha segnalato l’episodio all’Aifa. “Segnalare fa parte del nostro sistema ed è importante per approfondire i singoli casi. Va ricordato che peer un soggetto di questa età esiste anche la morte naturale”- interviene il Direttore Uoc Siesp della provincia dell’Aquila, Enrico Giansante. Si tratta quindi di un caso isolato, tale da balzare alle cronache, che non incide sul ritmo e sul buon andamento della campagna vaccinale. La provincia dell’Aquila ha superato la quota delle 50 mila inoculazioni di terze dosi e nell’ultima settimana si è registrato un incremento notevole delle prime somministrazioni. “Abbiamo toccato con mano l’effetto del green pass rafforzato. Questo vuol dire che i no vax non possono essere definiti tali poiché, infondo, sono gli indecisi del vaccino”- conclude Giansante. (a.d’.a.)

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