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SULMONA – Dopo la morte della madre 95 enne dovuta ad un improvviso scompenso cardiaco, avvenuta a fine febbraio nell’ospedale cittadino, gli hanno restituito i suoi effetti personali. Non invece la catena d’oro che portava al collo e dalla quale non si separava mai. Quando il figlio,  ha fatto notare che c’era qualcosa che non andava, gli hanno risposto che la donna non aveva alcuna catenina. E’ una storia dai contorni disumani quella che balza alle cronache e vede protagonista un’anziana residente in Valle Peligna, paziente di una struttura sanitaria che opera nella città di Sulmona, deceduta all’ospedale dell’Annunziata dopo la richiesta di cure ospedaliere. Sul caso è stata presentata una formale denuncia-querela in Procura per accertare eventuali responsabilità in ordine a quella sottrazione di monile d’oro, a fronte dell’esito negativo di tutte le ricerche. Non è chiaro se lo stesso sia stato smarrito o peggio ancora sottratto, come si ipotizza nella denuncia, all’interno della struttura sanitaria dove da settimane sono partire le ricerche o durante il trasporto in ambulanza per la presa in carico in ospedale. Dai primi accertamenti sarebbe emerso che la nonnina di 95 anni, nel momento in cui è stata caricata dagli operatori del 118, non aveva con se la sontuosa collana, che segnava il suo marchio distintivo, praticamente la sua identità. In ogni caso saranno le forze di polizia a fare i dovuti accertamenti dopo la denuncia presentata dal figlio che ha deciso di andare fino in fondo sulla vicenda soprattutto perché, quella collana, aveva un valore affettivo che nessun risarcimento o compenso in denaro possono eguagliare. La speranza è che si sia trattato di un clamoroso equivoco anche se, soprattutto nell’ambiente ospedaliero, segnalazioni dello stesso tenore sarebbero già arrivate in passato.

Andrea D’Aurelio

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