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SULMONA – Dal Presidente del circolo PD, Teresa Nannarone, riceviamo e pubblichiamo:

“Non mi stupisco del fatto che la signora Di Ianni che si definisce “figlia d’arte”, intenda ripercorrere le condotte politiche a dir poco pendolari del padre (candidato sindaco del centrodestra e passato in 24 ore in maggioranza con l’avversario Ranalli), con in più la curiosa inadeguatezza nello scegliere il carro del vincitore, perché opta di saltare sul carro che si rivela perdente. D’altronde nelle ultime ore Ada Di Ianni, prima di “togliersi qualche sassolino” nel suo intervento al cortile del municipio, ha persino cancellato dal suo profilo facebook la definizione di “fascista” che si era data e che campeggiava fino a quando qualcuno non l’ha fatto notare, stando ella stessa, “fascista” in coalizione con i Socialisti dell’”Avanti” e con l’ex socialista Di Masci e la sua lista I Democratici. Immagino quanti sforzi compirà per cancellare quello che ha scritto e quello che ha detto, anche in presenza di testimoni, appena a marzo sul conto del candidato sindaco, oggi fantasma, della sua coalizione, e sulle sue relazioni, anch’egli ora indaffarato in una impegnativa opera di autorimozione.
Questo per rassicurare gli elettori del mio essere, a differenza sua, persona coerente e per averla ricevuta in studio per ascoltare, dopo che aveva aderito alla lista addirittura alla lista Rinascimento di Sgarbi, i risentimenti maturati nei confronti di chi è riuscito poi a ricondurla all’ovile. Non ho mai fatto perciò alcun tipo di ragionamento politico con la Di Ianni poiché è impossibile per chi come me è stata e resta sempre e solo dalla stessa parte, riconoscere nella autodefinitasi “fascista”, e, aggiungo, campionessa del trasformismo Ada Di Ianni, il ruolo di interlocutrice.

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