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SULMONA – Non bastano le spole dei pazienti e degenti costretti a macinare chilometri pur di accedere alle cure. Ora anche le salme devono essere delocalizzate. Accade nell’ospedale dell’Annunziata di Sulmona dove la Asl ha proceduto a sospendere l’esercizio della sala settoria delle autopsie a margine di un’ispezione effettuata dai Carabinieri del Nas di Pescara. I militari, nel corso dei controlli svolti, avrebbero rilevato una serie di criticità da superare con interventi specifici. In particolare, da quanto si è appreso, la sala autoptica sarebbe sprovvista dell’uta (unità trattamento aria) e alcuni impianti, da quello elettrico agli altri esistenti, sarebbero da sostituire. I Nas hanno quindi certificato la parziale inagibilità dell’obitorio del locale nosocomio, limitatamente alla porzione dove normalmente si svolgono le autopsie. Restano fruibili la cella frigorifera , la camera ardente dove vengono accolte e posizionate le salme e gli altri spazi, nonostante la documentata carenza dei servizi igienici. L’azienda sta cercando soluzioni per superare le criticità. “La speranza”- commentano dall’ospedale- “è quella di sfruttare i fondi del Pnrr che prevedono già lavori nell’ala vecchia e nell’ala Bolino”. Nel frattempo gli esami autoptici, come avverrà per il 46 enne morto folgorato sul posto di lavoro a Castel Di Sangro, si svolgeranno nell’obitorio dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila.

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