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SULMONA – Si contano i danni sull’attacco hacker ai server della Asl 1 che ha messo in ginocchio, nelle ultime 24 ore, ospedali e servizi territoriali con lunghe attese e disagi per i signori pazienti, nel senso letterale del termine. Alle problematiche già segnalate, si è aggiunto il calvario degli utenti presi in carico con l’Adi, per via della difficoltà a sviluppare l’esito degli esami ematici. Si tratta per lo più di persone fragili ed anziane che svolgono le prestazioni a domicilio, in quanto impossibilitati a recarsi fisicamente nelle strutture ospedaliere. Tra le varie prestazioni, vengono effettuati i prelievi domiciliari, (emocromo, pt, ecc) ed esami ematici a pazienti oncologici, i quali, attraverso l’esito degli stessi, svolgono i vari cicli di chemioterapia. Non potendo sviluppare l’esito degli esami, salvo per i casi più urgenti, terapie e cicli di chemio sono da riprogrammare, senza contare l’impossibilità di dosaggio della terapia anticoagulante. Il disservizio ha creato più di una disfunzione, in alcuni casi esasperando gli animi come avvenuto in ospedale, soprattutto per le analisi del sangue e per le prestazioni di pronto soccorso dove, per le consulenze a rilento per via della carenza di personale nei reparti, i tempi di attesa sono già lunghi. La task force incaricata dalla Asl sta lavorando per ripristinare il servizio. Ma nessuna certezza arriva dai piani alti sulle tempistiche di risoluzione.

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