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POPOLI – “Sei favorevole al cambio di denominazione del comune, da Popoli a Popoli Terme?”. È il quesito che i popolesi troveranno oggi sulla scheda elettorale per la storica consultazione popolare. Nel segreto della cabina elettorale si può riscrivere la storia per la cittadina popolese, con la chiamata alle urne che deciderà la nuova denominazione o confermerà quella in uso da secoli. Un onere e onore, o meglio un dovere civico per riprendere le parole dei padri costituenti, per 5380 aventi diritto, compreso il diciottenne che ha compiuto gli anni qualche giorno fa. La più longeva chiamata alla urne è nonna Rosina Di Salle che nelle scorse settimane ha spento 103 candeline. Sette i seggi elettorali impegnati per la storica consultazione che saranno ubicati presso l’ala nord dell’edificio scolastico “Paolini”. Si vota dalle 7 alle 20. Al termine delle operazioni elettorali si procederà con lo scrutinio per conoscere il futuro nome della città. Non una votazione qualsiasi ma molto di più. Da un lato l’identità e dall’altro l’opportunità di abbracciare la filiera del turismo termale che “aggiunge e non toglie” come direbbe il primo cittadino, Dino Santoro. Nella vigilia non sono mancate rimostranze, soprattutto da parte di Ripensiamo il Territorio, che spingeva per un referendum. Si va alle urne senza quorum ma, si spera, con tanta consapevolezza. Il futuro nome del Comune di Popoli è nelle mani dei cittadini. Non uno scherzo.

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