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SULMONA – “La presentazione della domanda finalizzata a garantire l’integrità e la proficua conservazione del patrimonio aziendale facendo contestualmente fronte alla crisi di liquidità, e proteggendo l’azienda dalle iniziative destabilizzanti dei creditori sociali”. E’ un passaggio della lettera che il Presidente del cda del Cogesa, Nicola Guerra, ha inviato ieri ai sindaci soci per illustrare il percorso di risanamento della partecipata peligna nonchè tutta la procedura dello stato di crisi. L’obiettivo non è solo quello di risolvere la crisi ma anche e soprattutto blindare i 215 posti di lavoro. Nei giorni scorsi il cda aveva incarica quattro advisor per gestire la procedura. Incarichi da 450 mila euro che prevedono un’attività da tre a cinque anni come chiarito da Guerra che non vuole sentir parlare di consulenze. “Per prassi consolidata al deposito della domanda con riserva devono essere indicati gli advisor incaricati con la loro parcella (calcolata ai minimi tariffari previsti dal Decreto Ministeriale), indicativa degli onorari complessivi dovuti per il lungo lavoro triennale/quinquennale che non ha nulla a che vedere, peraltro, con il concetto di semplici consulenze”- chiariscono dal cda. Sul punto undici sindaci hanno chiesto la convocazione urgente di un’assemblea per chiarire le modalità adottate per il reclutamento delle figure professionali avvenuto tramite chiamata diretta. Il pomo della discordia è tutto qui. Intanto nei prossimi giorni il Tribunale nominerà un commissario giudiziale con compiti di sorveglianza, disporrà gli obblighi informativi periodici, ed assegnerà i termini per la presentazione di un piano di ristrutturazione e risanamento. “Ritengo sommessamente consigliabile che i soci si interroghino sulle cause di questa complessa situazione di crisi valutando anche ipotesi di azioni legali risarcitorie e provvedano a fissare le tariffe consigliate da Cogesa, che conterranno anche la quota parte da destinare al pagamento dei creditori, a pagare nei termini contrattuali le prestazioni di sevizio erogate dalla s.p.a. peligna, a evitare inutili e costosi contenziosi che incidono sulla reputazione aziendale di Cogesa sul mercato, a valutare ipotesi di ricapitalizzazione e ristrutturazione della base azionaria, pensando con ragionevolezza a tutelare i 215 posti di lavoro, il pagamento dei fornitori, gli stakeholders in genere e soprattutto garantendo buoni ed efficienti servizi ai cittadini”- conclude Guerra che a breve convocherà assemblea.

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