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CASTEL DI SANGRO – Una struttura con barriere architettoniche notevoli dato che ci sono tre gradini prima del portone principale e poi un ascensore dove non entrano né passeggini e né sedie a rotelle. Una vera e propria odissea quella che devono affrontare ogni giorno i pazienti disabili del Consultorio familiare di Castel di Sangro, collocato da tempo in una struttura che non è di proprietà dell’azienda sanitaria ma i servizi in essa collocati vengono svolti per conto della Asl. A denunciare il caso è la mamma di una disabile di sei anni che l’altro giorno si è recata nella struttura per accedere alla neuropsichiatria infantile. “Per noi è diventata una vera e propria impresa”- tuona la donna per rendere l’idea sull’inaccettabilità del luogo ai disabili. Un colmo per l’azienda sanitaria chiamata altrove a verificare l’abbattimento delle barriere architettoniche. Non è un caso che per gli ambulatori sulmonesi della palazzina De Chellis e dei Comboniani la Asl ha bandito un avviso per reperire locali alternativi. La situazione nel capoluogo sangrino non è di certo migliore.

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