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SULMONA – “Non sono un omicida”. Così l’82 enne di Pratola Peligna, conducente della vettura che lo scorso 12 aprile si è scontrata con la moto condotta dal 26 enne, Alessio Esposito, deceduto sul colpo dopo lo schianto. L’anziano, finito sul registro degli indagati come atto dovuto, avrebbe riferito al suo avvocato di essersi visto piombare la moto addosso mentre svoltava per il bivio per Prezza sulla strada provinciale 10. E’ sotto shock e da giorni non fa altro che tormentarsi per quanto accaduto. Sul piano fisico nessuna conseguenza grave. I medici del nosocomio cittadino gli hanno diagnosticato un trauma al gomito, giudicato guaribile con una prognosi provvisoria di tre giorni. Il suo avvocato, Emanuele Colaiacovo, ha indicato due periti di parte per seguire tutta la trafila dell’inchiesta, sul piano sanitario e non solo. La Procura infatti, oltre all’autopsia che sarà eseguita in mattinata dopo il giuramento (ore 11), ha conferito l’incarico ad un ingegnere per svolgere la perizia cinematica (giuramento ore 10), necessaria per ricostruire nel dettaglio tutte le fasi dell’incidente mortale, chiarendo dubbi e perplessità. Un’analisi accurata sui mezzi, sulle velocità e sulle condizioni della strada. Dalla prima ricostruzione effettuata dai Carabinieri di Sulmona è emerso che l’auto, mentre svoltava all’incrocio, non si sarebbe accorta del motociclista che viaggiava in senso opposto in direzione Pratola. Un impatto tremendo che avrebbe sbalzato il 26 enne per una sessantina di metri. Al di là delle colpe e dei rimpianti, resta una ferita che è di tutti. Dei familiari, degli amici di Alessio, dei compagni di squadra, dei colleghi e di quanti lo hanno apprezzato in questi anni tanto da “adottarlo” come figlio, fratello, confidente. Perchè lui si faceva voler bene. Oggi la Nerostellati Fustal osserverà un minuto di silenzio prima della partita prevista alle ore 15 contro il Citerius San Valentino. Silenzio. Quello che, fermo restando l’essenzialità del fatto, serve difronte simili tragedie.

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