SULMONA – Una “conferenza di servizi” tra Comune, Demanio e Comando dei Vigili del Fuoco per sbrogliare la matassa della nuova caserma dei pompieri. Il tavolo tecnico sarà istituito nei prossimi giorni e fa seguito alla nuova trasferta capitolina degli amministratori di Palazzo San Francesco che risale allo scorso 21 febbraio. Sostanzialmente nell’incontro romano si è tracciata la linea da seguire, ovvero la costruzione di una nuova caserma, adeguata e funzionale al bacino d’utenze e alle attività dei Vigili del Fuoco. Il Comune nei mesi scorsi aveva formalizzato il cambio di direzione, abbandonando l’ipotesi dell’ex Caserma Cesare Battisti, per la quale l’ente si è comunque impegnato a trattare con il Demanio per individuare un nuovo soggetto da allocare nello stabile. “Il prossimo passo sarà quello di istituire il tavolo tecnico. Da circa un anno stiamo trattando con Demano e Comando dei Vigili per assicurare la migliore soluzione al riguardo”- ricorda Casciani. Al momento nessun risultato concreto si può ascrivere a tale percorso politico-amministrativo ma la strada appare tracciata. Sono ormai più di 20 anni che si parla di una nuova caserma per i vigili del fuoco di Sulmona senza che si metta in pratica il progetto di lungo corso. La piccola struttura ospita 32 pompieri divisi su quattro turni, che dalla fine degli anni ‘60 si sono adeguati ad una costruzione di proprietà della Provincia, che nulla ha di strategico né di agevole per i circa mille interventi e soccorsi che ogni anno in media si svolgono. Negli ultimi mesi è stato proprio Casciani, con gli incontri a Roma, ad insistere e riprendere le fila del discorso, poichè i Vigili del Fuoco hanno sempre chiesto la sede in un’area logisticamente importante per immettersi con facilità nei percorsi urbani ed extraurbani. Va ricordato il vasto territorio che devono ricoprire, che va da Vittorito a Scanno, fino all’Alto Sangro. Uno nuovo spazio significa, infine, poter concentrare anche mezzi strategici in loco come l’autoscala per le emergenza che è stata recentemente delocalizzata altrove.
